La Sicilia cresce, terra di grandi e piccoli artisti, non si ferma mai culturalmente. I nostri artisti necessitano tuttavia di visibilità per potere crescere, dunque non è mai abbastanza parlare di loro.
Torna alla ribalta il libro di Salvatore Leto : “Profumo di arance amare” edito da Torri del Vento.Il libro si legge tutto d’un fiato , con uno stile leggero, semplice, gradevole. Le pagine volano via, una dopo l’altra accarezzate dal vento, che sembra curioso anche lui, di conoscere la fine della storia.
Il libro narra la vicenda di amori che si intrecciano senza amore, amori nascosti tra nobili e non. Il desiderio, la passione annulla qualunque differenza sociale, esso non conosce le categorie sociali imposte dalle convenzioni. L’amore non vede che l’oggetto del proprio desiderio, una storia antica che sempre c’è stata e sempre ci sarà.
La storia è ambientata in una Sicilia dove l’amaro ed il dolce si confondono ed intrecciano come in un caffè condito frettolosamente.
Protagonista la baronessa, all’inizio della storia mai nominata per nome, che rimasta vedova, deve salvaguardare i beni di famiglia e vegliare sull’educazione dell’unico figlio dalla salute cagionevole.
La nuova condizione di “vedovanza” impone alla donna di ribaltare lo stile di vita condotto, fatto di agi e spensieratezza, soprattutto sotto il profilo economico.
Il dispiegarsi della storia rivelerà tuttavia una vita sentimentale infelice, una convivenza fatta di forma senza amore, da qui la scoperta del tradimento del marito barone con la migliore amica di lei, le ragioni di entrambe a cui da come sono presentate, nessuno può farsi giudice.La riflessione sul senso dell’amore svelato nelle pagine attraverso i sentimenti delle due donne appare una lezione di vita in cui non ci sono mai realmente ne maestri ne allievi.
I nobili in questo libro si svestono appaiono senza gli abiti sontuosi, spesso corazze finte, appaiono tremendamente umani e questo ci fa apprezzare la volontà di volere azzerare qualunque differenza sociale che appare solo come una cintura inutile che vuole separare lo stelo dal fiore.
La baronessa appare tutta d’un pezzo, poi ne scopriremo la sua fragilità, ma anche la sua caparbia e alla fine la femminilità sopita negli anni.
Arance amare profuma di umano.