“La Banca popolare S. Angelo è particolarmente impegnata a sostenere la promozione dell’arte e la produzione culturale della Sicilia, e lo fa concretamente. A fine settembre scorso, i finanziamenti della banca alle attività produttive del settore culturale erano superiori ai 10 milioni di euro, erogati in favore di oltre 150 imprese”. Lo ha detto l’A.d. della Banca popolare S. Angelo, Ines Curella (foto), intervenendo oggi alla conferenza stampa di presentazione della 40^ edizione del Premio internazionale Efebo d’Oro, di cui Banca S. Angelo è main sponsor ininterrottamente sin dalla sua istituzione, avvenuta nel 1979.
“In questi 40 anni – ha aggiunto Ines Curella – l’Efebo d’Oro, anche grazie al nostro sostegno, è riuscito ad affermarsi come uno dei più elevati riconoscimenti alla valorizzazione che una produzione cinematografica può dare alla letteratura”.
“Banca S. Angelo – ha osservato l’A.d. – proprio perché convinta che un tessuto produttivo legato alla valorizzazione dei beni culturali della Sicilia possa essere la chiave del rilancio dell’economia regionale, in occasione dei 40 anni dell’Efebo d’Oro e dell’anno di Palermo Capitale della Cultura, ha voluto prestare ancora più attenzione alle imprese che operano in ambito culturale, che possono disporre di linee di credito in linea con le esigenze di queste particolari tipologie di attività e, quindi, capaci di favorirne lo sviluppo”.
“Ciò – ha sottolineato Ines Curella – anche per fare leva sulle potenzialità di crescita di un comparto regionale che, secondo l’ultimo rapporto Unioncamere-Symbola sul 2017, pur avendo a disposizione il 35% dei beni culturali del Paese, risulta ancora sottodimensionato, piazzandosi in settima posizione nella classifica nazionale: 16.603 imprese che occupano 67.800 addetti (+1,1%) e producono un valore aggiunto pari a 3,289 miliardi di euro (+1,7%) che corrisponde ad appena il 4,2% del totale dell’economia regionale. Per fare un confronto, in cima alla lista c’è la Lombardia, dove la cultura genera un valore aggiunto di 24 miliardi di euro e dà lavoro a 350mila persone”.
“Dunque – ha concluso l’A.d. della Popolare siciliana – c’è ancora molto da fare, se si considera anche che fra le prime 20 città per spesa turistica legata alla cultura, troviamo Napoli, Cosenza e Salerno, ma nessuna dell’Isola. Per comprendere a cosa puntiamo col nostro sostegno alle imprese del settore, l’industria nazionale della cultura incassa una spesa turistica di 30,8 miliardi, di cui appena 6,7 al Sud, produce una ricchezza di 92 miliardi e occupa 1,5 milioni di addetti in 92.249 aziende che fanno da traino alle filiere del turismo, dell’artigianato e degli indotti collegati, che insieme valgono 255 miliardi, il 16,6% del valore aggiunto nazionale”.