Un incontro urgente con il presidente della Regione: lo chiede il Consiglio regionale dell’AnciSicilia per affrontare temi di particolare rilevanza quali situazione finanziaria degli enti intermedi e dei comuni, lotta all’evasione fiscale, stabilizzazione dei precari, dissesto idrogeologico e abusivismo edilizio.
La necessità di porre l’attenzione, ancora una volta, su temi fondamentali per la vita degli enti locali è stata evidenziata anche dal Comitato direttivo dell’Associazione che sollecita “un’immediata ripresa del dialogo istituzionale e un confronto diretto tra il governo regionale e una delegazione di sindaci dell’Isola per fare il punto sulla particolare condizione di criticità, di carattere normativo e finanziario, in cui versano le ex province e gli enti locali”.
“Il confronto – aggiungono il presidente Orlando (foto) e il segretario generale Alvano – si impone anche per evitare che si intervenga su una materia delicata con interventi dettati da logiche parziali sulla base di situazioni contingenti ed emergenziali, come sembra stia accadendo rispetto alle recenti modifiche al ddl sulle “Variazioni di bilancio”. Pur essendo sensibili come Anci alle specifiche problematiche dei singoli enti, considerata la scarsità delle risorse, è necessario immaginare interventi di carattere amministrativo e normativo che siano capaci di interpretare complessivamente la profonda crisi finanziaria dei comuni”.
Nella lettera inviata al presidente Nello Musumeci, l’AnciSicilia precisa, inoltre, che: “La percezione sempre più diffusa è che le scelte di rilievo nazionale e regionale, distrattamente o volutamente, non tengano nella dovuta considerazione la plastica evidenza di profonde difficoltà sia sul fronte della programmazione dell’attività degli enti locali sia sul piano della ordinaria gestione dei servizi erogati a cittadini e imprese. Emblematica è la condizione dei nove enti intermedi, molti dei quali commissariati da anni, e che oggi si scontrano tutti con l’impossibilità di approvare i bilanci, gestire le funzioni fondamentali e, paradossalmente, impiegare utilmente persino le risorse destinate agli investimenti. Una situazione, quest’ultima, che assume nell’Isola i caratteri di una vera e propria emergenza sul fronte della viabilità secondaria e degli istituti scolastici e che riversa i suoi effetti direttamente o indirettamente su cittadini e Comuni”.
“A ciò si aggiunga – continua l’Associazione dei comuni siciliani nella lettera inviata al presidente della Regione – la gravissima situazione finanziaria dei comuni con un indice di enti in dissesto, sotto piano di riequilibrio e strutturalmente deficitari superiore non solo a quello del resto d’Italia ma anche a quello delle altre regioni del Mezzogiorno. Una situazione che coinvolge anche gli enti apparentemente “sani”, ma costantemente sovraesposti sul piano delle liquidità finanziaria. Si evidenzia in Sicilia, più che nel resto d’Italia, una vera e propria “crisi di sistema” degli enti locali, che è il prodotto, tra l’altro, di una serie di fattori quali i limiti dell’apparato amministrativo, la scarsa capacità fiscale del nostro territorio, un sistema di riscossione dei tributi inadeguato e una condizione peculiare sul piano dei costi della gestione integrata dei rifiuti. Sul tema centrale della gestione dei tributi locali, con particolare riferimento alla Tari, anche in relazione alla previsione in bilancio del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE), risultano evidenti i limiti degli attuali strumenti normativi. Vi sono poi numerose altre situazioni di criticità, in parte dipendenti dalla specifica condizione della Sicilia, quali la definizione del percorso di stabilizzazione e la proroga dei contratti dei lavoratori a tempo determinato, la cura di un territorio gravemente compromesso sul fronte del dissesto idrogeologico e per altro verso gravato dalla piaga dell’abusivismo edilizio. In quest’ultimo caso siamo di fronte ad una problematica di dimensioni tali da rendere impossibile un’azione efficace delle singole istituzioni senza che si realizzi tra esse una forte ed efficace cooperazione”.
“Bisogna prendere atto del fatto che – conclude l’AnciSicilia – le difficoltà degli enti Locali, sia sul piano degli atti di programmazione, sia sul piano della gestione ordinaria dei servizi, non sono da tempo più riconducibili a situazioni particolari di determinati territori ma rappresentano un dato diffuso e di sistema del quale è necessario tenere conto e rispetto al quale è necessario pensare a specifiche iniziative di carattere amministrativo e legislativo. In assenza di azioni tempestive il rischio fondato è quello di contribuire, in ambito regionale, ad un ulteriore deterioramento della situazione sociale ed economica”.