Apprezziamo la scelta del Sindaco di Palermo e di altri Sindaci d’Italia di sospendere l’applicazione della Legge 132/2018 meglio conosciuta come decreto sicurezza, iniziativa che il Comune di Castelbuono ha già avviato a partire dallo scorso 29 novembre con l’approvazione da parte del Consiglio comunale di un ordine del giorno proposto dal capogruppo di maggioranza Andrea Prestianni, con deliberazione n. 46 del 29/11/2018, per esprimere il proprio giudizio negativo sulle misure contenute nella legge e chiederne la sospensione su tutto il territorio comunale, suscitando anche la reazione di alcuni esponenti della Lega.
La decisione del principale organo collegiale locale rappresenta la massima espressione democratica, in un ordimento costituzionale democratico come il nostro; conseguentemente l’Amministrazione comunale e il Sindaco Mario Cicero chiede ai propri uffici di approfondire i profili giuridici derivanti dall’applicazione della sopra citata legge, con particolare riferimento ai rischi di violazione dei diritti umani, come garantiti dal diritto internazionale e dalla nostra Costituzione, e nelle more sospenderne l’applicazione.
Noi non applicheremo mai nessuna legge in contrasto con i princìpi espressi dalla nostra Costituzione.
Abbiamo contestato e contestiamo quella legge ritenendo che lo smantellamento del sistema Sprar e la cancellazione della “protezione umanitaria” avrebbe aumentato significativamente il numero di persone in condizione di marginalità e clandestinità nelle città e nei territori. Oggi anche gli studi dell’ISPI sui dati del Ministero dell’Interno confermano quelle previsioni.
Appare chiara la volontà del governo di non risolvere i problemi, ma al contrario alimentare il clima di discriminazione, razzismo, tensione sociale e ostilità nei confronti dei migranti e tra cittadini stessi, al fine di raccogliere il massimo consenso elettorale possibile alle prossime elezioni europee.
Quello italiano è un governo a tutti gli effetti razzista. Appena qualche settimana fa, mentre le nazioni del mondo si interrogavano sul futuro delle migrazioni, il nostro Parlamento “decideva di non decidere” rinviando (probabilmente a mai più) l’adesione al Global Compact for Migration.
Ci aspetta un’altra campagna elettorale fondata sull’odio e sulla paura verso gli altri, i diversi. Probabilmente ci diranno ancora una volta che sarà colpa dei buonisti, della sinistra, delle ong. Ma stavolta non avranno alibi, i colpevoli siedono fra i banchi del governo.
Non è un caso che il riscatto sociale contro questo governo parta dai comuni e dalle città del Mezzogiorno, terra che ha nel suo DNA l’accoglienza e il confronto con altri popoli e culture.
Ci auguriamo che tanti altri Sindaci d’Italia seguano l’esempio di quelle città e comuni, come Castelbuono e Palermo, che si sono già espressi contro il decreto Salvini, e che possa allargarsi sempre di più il fronte di realtà istituzionali, politiche e sociali che difendono i valori della solidarietà, della fratellanza e della pace.
Movimento Democratici per Castelbuono