“Questa terra non ha pace! Non si fa in tempo a scongiurare uno scempio ambientale che subito si deve fronteggiare un’altra minaccia”.

Tuona così la Sen. Loredana Russo, attraverso un suo post su facebook, nel quale dichiara battaglia all’impianto di compostaggio aerobico Ecox, che dovrebbe sorgere nei pressi dell’agglomerato industriale di Termini Imerese.

La stessa, preannuncia di aver depositato un’interrogazione rivolta al Ministro dell’Ambiente Costa, affinchè lo stesso risponda sulla vicenda Futurè, il progetto Enel volto alla riconversione di una parte dismessa della centrale Ettore Majorana e che, invece, senza alcuna consultazione con la popolazione – così come era invece previsto dal progetto – si è trasformato nel tentativo di creare un impianto della Cancascì Petroli, finalizzato al deposito, stoccaggio e commercializzazione di idrocarburi.

“Un territorio martoriato, che ha pagato già care le scelte industriali passate, sia in termini di bellezza, che di salubrità dell’ambiente che di salute dei cittadini, non può tollerare di essere destinatario del progetto Ecox”, continua così la senatrice, che sottolinea come sia solo di qualche mese fa la conferenza stampa con il Presidente dell’Autorità Portuale che ha presentato il progetto del Porto, che si prepara ad accogliere navi da crociera, e solo di qualche settimana fa l’annuncio della costruzione di una nuova sede del museo archeologico di Himera presso la stazione di Buonfornello, nonché una pista ciclopedonale per raggiungerlo, il tutto a qualche km dal sorgente sito di compostaggio.

Prosegue con toni duri: “Ora, magicamente, tutto sembra tornare indietro, riportando il litorale di Termini Imerese all’anno zero, con la costruzione del più grande sito di compostaggio aerobico della Sicilia (con le ovvie conseguenze in  termini di cattivi odori) in un territorio che invece sogna il proprio rilancio turistico”.

La vicenda Ecox è alle prime battute, ma promette di rimpinguare le cronache della cittadina erede dell’antica Himera che, come in una sorta di contrappasso dantesco, sembra dover pagare oggi, a caro prezzo, lo splendore di un tempo.