“La visione che la società e i media hanno dell’immigrazione è ricca di luoghi comuni ed è frutto di una percezione sbagliata e distorta della realtà. Un luogo comune sulle immigrazioni le dipinge come in aumento esponenziale, per ragioni di asilo e prevalentemente maschile e cristiana provenienti da paesi musulmani. La realtà delle immigrazioni evidenzia invece come essa sia stazionaria e che le ragioni siano per lavoro e famiglia. In maggioranza è europea e femminile e prevalentemente cristiana. Inoltre, l’86% dei rifugiati viene accolto nei Paesi del cosiddetto terzo mondo, l’Unione europea ne accoglie meno del 10%”. Sono questi alcuni dei dati statistici forniti da Maurizio Ambrosini, docente di sociologia dei processi migratori all’università degli studi di Milano, nel corso della conferenza del progetto educativo antimafia promossa dal centro Pio La Torre e tenutasi oggi a Palermo. All’incontro, dal titolo “Migrazioni del XXI secolo: accoglienza e integrazione per sconfiggere pregiudizi etnici e paure” erano presenti anche Giuseppe Mattina, assessore del Comune di Palermo; Fausto Melluso di ARCI Migranti; Fulvio Vassallo Paleologo, docente dell’Università di Palermo; Osas Egbon, presidente dell’associazione Donne di Benin City. A moderare il dibattito, Lidia Tilotta, giornalista RAI Sicilia.
Alle migrazioni è dedicato il numero di ASud’Europa Junior che ospita articoli scritti dai ragazzi delle scuole partecipanti al Progetto educativo promosso dal Centro Studi e scaricabile dal sito www.piolatorre.it
“Altro luogo comune da sfatare – ha aggiunto Ambrosini – è che l’Italia sia il paese al mondo più coinvolto nell’accoglienza. I paesi che primeggiano sono invece la Turchia con 1,59 milioni, il Pakistan (1,51 milioni) e il Libano (1,35 milioni). In rapporto al numero di abitanti il primo è addirittura il Libano, con un rapporto di quasi 300 migranti per 1000 abitanti, seguito dalla Giordania. L’Italia si ferma a 3”.
Per Fulvio Vassallo Paleologo nel nostro Paese “esiste una cultura terribile della violenza sui più deboli. Serve la vigilanza, la conoscenza reale dei fatti per contrastare questo percorso degenerativo”.
“A Palermo – sottolinea Giuseppe Mattina, assessore del Comune di Palermo – vivono circa 220 minori stranieri non accompagnati che sono alloggiati nelle comunità di accoglienza del Comune. Qualche anno fa erano circa 500. Il totale dei richiedenti asilo sono complessivamente 1200, mentre gli immigrati regolari sono circa 28.000. La percezione da parte dei cittadini, indotta dai media e dalla propaganda, è però di un numero di centinaia di migliaia”.
Esempio di perfetta integrazione è Osas Egbon nigeriana da anni a Palermo e presidente dell’associazione Donne di Benin City che si occupa di combattere la tratta delle donne nigeriane sfruttate e costrette a prostituirsi una volta arrivate in Italia.
Gli immigrati spesso arrivano dal mare e del loro recupero si occupano le Ong come Mediterranea, rappresentata durante la conferenza da Fausto Melluso, e nata nell’ottobre scorso che con la propria nave Ionio si occupa del salvataggio in mare di chi prova ad arrivare in Italia ma rimane in balia delle onde.
La prossima conferenza si terrà il prossimo 8 marzo sul tema “Femminicidio e differenze di genere nell’affermazione dei diritti di cittadinanza nella società”.