Da sempre i cittadini di Raffo, frazione di Petralia Soprana in provincia di Palermo, continuano a subire i disagi relativi alla viabilità della strada provinciale Intercomunale 19 che collega il bivio di Madonnuzza a Raffo, conduce alla miniera Italkali e unisce il territorio di Petralia Soprana con quello di Gangi.
Da anni la strada è in semiabbandono nonostante sia una delle arterie più trafficata di tutte le strade provinciali delle Madonie. Infatti, questa arteria collega le strade Statali 120 e 190 con la miniera di salgemma Italkali, la più grande d’Europa, dalla quale giornalmente partono centinaia di tir, autotreni, camion e mezzi pesanti di ogni genere.
Un traffico enorme quindi che ha fatto diventare la piccola strada, la cui carreggiata in alcuni punti neanche raggiunge i quattro metri, una via di comunicazione a rischio con incidenti continui. La strada è stata realizzata dall’ESA come via di penetrazione agricola e dal 1992 appartenente alla ex Provincia di Palermo.
A farne le spese di tutto ciò, oltre a coloro che la transitano per lavoro, sono gli abitanti della frazione Raffo che la percorrono più volte al giorno, costretti a fare i conti con il fango in inverno e con la polvere in estate.
Al danno quindi dell’enorme traffico di mezzi pesanti e del rischio di incidenti, anche la beffa di avere una strada che non si può chiamare tale. Vari tratti sono quasi impercorribili a causa delle profonde buche (vere e proprie voragini), smottamenti e tratti non protetti. In alcuni punti i muri di contenimento lato monte risultano in precarie condizioni; con le piogge il terreno invade regolarmente la carreggiata trasformandosi in una vera propria fiumara che crea instabilità alle autovetture che vengono investite dai detriti trasportati dall’acqua. Le protezioni in ferro dell’unico ponte presente sono corrose e ormai pressoché divelte. Una strada in cui pericolo è da codice rosso.
Negli anni i cittadini di Raffo si sono varie volte mobilitati anche con azioni di forza e blocchi stradali senza ottenere interventi. Negli anni ’90 era stata progettata e finanziata dalla Regione con svariati miliardi una strada su pilastri che prevedeva anche una galleria i cui lavori nonostante fossero iniziati furono interrotti e abbandonati.