Al Convento Cabaret “E ‘DENTRO PIOVE”

Non smettiamo di dirlo, ancora una volta, ripetiamo lo stesso slogan : “ridere fa bene” al Convento Cabaret di Palermo, regia di Gaspare Sanzo và in scena “E’ Dentro Piove” con la partecipazione di Sergio Pochini, nei panni dello “scimunito” che diverte per le stupidaggini che combina, lasciandosi dietro di sé questo simpatico epiteto in tutta la commedia, il bravissimo Marco Feo, che si distingue per una fortissima capacità di recitazione impersonificando il personaggio al punto da farlo completamente suo, in lui , non si nota solo la bravura della recitazione della parte, ma un corpo che tutt’uno con la mente lavorano con una grande e bella armonia, la simpatica Stella Lentini, lo stesso Gaspare Sanzo nei panni di una moglie, mostro, brutta, ma proprio brutta , ma davvero geniale, ed il corpo di ballo con Giorgia Sanzo, Alessia spallino e Noemi Stagno.
Una storia semplice, di tutti i giorni, una coppia -non coppia, tenuta insieme più che da affetto, da una quotidianità piena di difficoltà da gestire per carenza di denaro, incomunicabilità, ma anche tanta ironia nello stare insieme, dove i difetti dell’altro finiscono nel tempo per essere sopportati, ingigantiti e motivo alla fine per riderci sopra, come alla fine nelle coppie che oggi “resistono” accade.
Infondo, infatti, le coppie che resistono sono quelle che nonostante le intemperie della vita, imparano a fare ironia sulle “debolezze” dell’altro scherzandoci su e a lungo andare anche imparando a conviverci, un modo per sopravvivere e non scoppiare, in mancanza di questa capacità, vivremmo in un mondo di single.
La storia è piena di risvolti simpatici e colpi di scena.
Fanno da padrone le battutte divertenti e le situazioni paradossali messe in scena che ti strappano davvero sorrisi divertenti perchè in molte circostanze un po’ ci si ritrova tutti.
Interessante il personaggio di Gaspare Sanzo che riesce a interagire con il pubblico rendendolo partecipe con battute improvvisate e a gestire benissimo piccoli inconvenienti della scena.
In uno spazio scenico davvero piccolo, lo spettatore vede in una casa senza pareti, un po’ di vita, fatta di parolacce, sogni, desideri disattesi, fragilità, bugie , ma anche tante verità che emergono alla fine sempre, non c’è bugia che prima o poi non venga scoperta.
Si ripete ancora il 2 e 3 marzo.