Dietro incarico delle autorità ecclesiali e diocesane è stato operato un intenso e faticoso lavoro di catalogazione e risistemazione delle carte archivistiche della Chiesa Madre di San Nicolò. L’archivio , oltre a registri di matrimoni, battesimi, morte, amministrazione ecclesiale (XVI-XX secolo), custodisce numerosissimi documenti relativi alla storia religiosa e sociale gangitana e del territorio (doc. versanti per anni e decenni in uno stato di grave disordine e confusione). Il medesimo è stato riordinato da un team guidato dallo storico Mario Siragusa. Il team è stato composto da Francesco Paolo Pinello (sociologo), Sabrina Cusimano (laureanda), prof.ssa Anna Calcavecchia (docente presso le scuole del territorio), Francesca Vazzano studentessa universitaria(nella foto nel giorno della consegna del lavoro di catalogazione con don Pino Vacca arciprete di San Nicolò in archivio).I lavori di riordino erano stati affidati ad altro soggetto che dopo aver preso l’impegno con la parrocchia si è tosto dileguato, disattendendo l’impegno preso (pare per scrivere un libro usando però il materiale d’archivio). Un volume sulla chiesa Madre è stato nel frattempo comunque scritto da Mario Siragusa (“Madrice, chiese, confraternite e la torre dei Cavalieri di Malta ( dei Ventimiglia)”, Tip. Impronta Visiva, 2018 e pure un articolo sul tema in Studi Storici Siciliani, n.6/2018; è in preparazione il suo num. 7 sulla storia siciliana e madonita). L’archivio storico di San Nicolò, che contiene notizie sulla medesima chiesa e su altre chiese gangitane, costituisce una preziosissima fonte per la ricostruzione della storia religiosa e sociale locale, nonchè delle singole famiglie gangitane. Un archivio che potrà essere utile a studiosi, scuole e Università vista la sua importante valenza per la storia del territorio madonita. Giorno 22 febbraio l’indice di fondi e materiale archivistico è stato consegnato da Mario Siragusa (coadiuvato da Francesca Vazzano) presso la Chiesa Madre a don Pino Vacca arciprete di San Nicolò che ha puntualmente fornito il supporto logistico per l’espletamento dell’attività di riordino citata ed è stato il promotore dell’operazione sotto la supervisione delle autorità al ramo diocesane (delle operazioni accessorie e di dettaglio in merito verranno a breve espletate). L’Archeoclub d’Italia sede di Gangi (in questi giorni si effettuano le iscrizioni per il 2019) ha dato, attraverso i suoi aderenti, un contributo importante in merito.

Il presidente dell’Archeoclub d’Italia sede di Gangi