La comunità di Isnello è costretta ancora una volta a manifestare il proprio sdegno nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche e dei loro abusi di potere. I fedeli infatti, dopo aver subìto l’immeritata sanzione delle processioni penitenziali senza suono di bande musicali, si sono visti nuovamente costernati.

Nel pomeriggio di sabato 9 marzo, quando si era già radunato un buon numero di fedeli nella Chiesa di San Francesco per la messa delle ore 17,00, è giunto in chiesa il Parroco, don Marcello Franco. Questi, con atteggiamento di sufficienza, dopo aver già rimproverato telefonicamente la Superiora delle Suore Collegine, si è permesso di redarguire in sagrestia anche don Salvatore Peri per l’iniziativa di celebrare a quell’orario, accusandolo di non saper leggere le disposizioni del Vescovo e di non saper obbedire allo stesso. Don Salvatore Peri, disgustato, fra lo sguardo sbigottito dei fedeli, ha lasciato la chiesa. A quel punto il Parroco ha comunicato a tutti che la Messa si sarebbe celebrata soltanto nella chiesa del Rosario. I presenti in chiesa son rimasti attoniti e disgustati nel constatare tanta arroganza nella figura del Parroco e nel veder trattato in modo sì misero un presbitero di ottantasette anni. Quest’ultimo, dopo aver sofferto l’ingiusta e recente rimozione dall’incarico di Rettore della Chiesa del Rosario, ha subito ancora una volta la meschinità di un giovane e fumoso presbitero.Tuttavia a favore dell’anziano prete e del ripristino del suo ufficio si era già mobilitata parte dei cittadini tramite raccolta di firme.

La chiesa del Collegio di Maria è stata sempre aperta ed ospitale verso tutti i sacerdoti di ogni ordine, residenti o di passaggio, per celebrazioni a qualsiasi orario. Non ci si spiega pertanto un simile accanimento, neppure nei confronti della suora, per una celebrazione eucaristica!

Per quanto tempo ancora la comunità di Isnello dovrà subire simili ingiustizie, vedersi imposto un Parroco che, durante le omelie e nei comunicati,osa definire i suoi concittadini “servi della menzogna” e che parla sempre di discordie e divisioni quando è egli stesso fonte di disordini?  Il Vescovo è stato più volte e da più parti sollecitato ad intervenire a favore della comunità parrocchiale di Isnello, da anni gravemente ferita e oramai smarrita, ma finora non è parso disposto ad ascoltare. Egli dovrebbe ricreare il senso di Chiesa e di appartenenza alla Parrocchia tramite scelte fatte di ponderazione, pazienza e lungimiranza. Sono tanti infatti coloro che, in questo frangente, di fronte alla negligenza dei pastori, hanno deciso di rispondere con l’indifferenza religiosa e col disertare le celebrazioni: le presenze sono ridotte all’osso. Vorremmo che il Vescovo fosse più attento al nostro grido di pace e serenità, che impedisse simili forme di pubblico scandalo e di abuso di potere e che, in ogni chiesa della nostra comunità ritornasse a risuonare, verace e dirompente,il Vangelo di Gesù Cristo.

Alcuni fedeli e cittadini di Isnello