Questa mattina a Termini Imerese Leoluca Orlando ha partecipato al corteo per superare la ultradecennale crisi della ex Fiat e per garantire e promuovere lo sviluppo dell’area termitana e della intera realtà metropolitana.
Per Orlando, “la proprietà dello stabilimento, collocato a suo tempo strategicamente nella area industriale di Termini Imerese, appare ormai come lo strumento utilizzato dalla Fiat per tenere in ostaggio un intero territorio e i suoi lavoratori.
Il Governo nazionale intervenga senza ulteriore indugio per interrompere quello che sembra essere ormai soltanto un balletto di aziende paravento, che da oltre quindici anni tengono in stato di agonia un intero territorio.”
Orlando ha sottolineato che “FCA è ormai una multinazionale inserita nella competizione internazionale ma nella nostra realtà si comporta con logiche monopoliste, apparendo più attenta ad evitare la presenza di altri attori internazionali che non alla effettiva produttività dello stabilimento termitano.”
“La mobilitazione massiccia e costante dei Sindaci è uno stimolo forte anche alla Regione, che chiediamo faccia sentire la propria voce: la vertenza ex Sicilfiat è un test ed un messaggio di apertura o di chiusura per prospettive di investimenti e presenze internazionali in tutta l’Isola”.

“Quello che continuiamo a ribadire è che i lavoratori di Termini Imerese vogliono il lavoro non certo forme di assistenzialismo, l’incontro del prossimo 9 aprile al Mise deve servire a dare certezze, qui ci sono le professionalità, la storia di un filone produttivo come quello dell’automotive, importante per tutto il Paese, si faccia di tutto per far rinascere la fabbrica e tutto il territorio”. L’appello alla fine del corteo, che era partito da piazza Europa a Termini Imerese, lo ha lanciato da piazza Duomo durante i comizi il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uiliano. Al suo fianco, con i migliaia di lavoratori in corteo, sindaci, rappresentanti della Chiesa, studenti, commercianti che hanno abbassato le saracinesche al passaggio dei manifestanti in segno di solidarietà, c’era tutta la Fim Cisl locale, guidata dal segretario generale Ludovico Guercio e dal segretario provinciale Antonio Nobile, la Cisl nazionale con il responsabile del Dipartimento Politiche Settore Industria Carlo Anelli e la Cisl Palermo Trapani con il segretario generale Leonardo La Piana e il responsabile di Termini Dino Cirivello. “Dietro ogni lavoratore che ha manifestato oggi non c’è solo una famiglia – hanno detto Uiliano, Guercio e Nobile –  c’è un intero territorio che attende risposte, troppe volte abbiamo assistito a sfilate di rappresentanti politici per gli incontri sulla vertenza che poi non hanno portato a soluzioni definitive, qui resta il dramma di vivere con una situazione di reddito ridotto e il dramma di un intero paese che non ce la fa più”. “La vera emergenza – hanno affermato Carlo Anelli e Leonardo La Piana – è quella della mancanza di politiche industriali vere, in tutto il Paese manca una strategia, crediamo sia fondamentale trovare un nuovo percorso di rilancio per questa fabbrica, ma con imprenditori che siano seri e credibili, con piani industriali che non siano carta straccia, altrimenti non si potrà mai costruire un futuro con reali prospettive. Il Mise si impegni per questo, per una soluzione che sia definitiva”. La Piana e Dino Cirivello, hanno concluso “la Regione faccia la sua parte anche sul fronte infrastrutturale, si realizzino le opere per l’interporto di Termini, le strade, tutti quei collegamenti che possano rendere competitiva e appetibile la zona per nuovi investimenti. Noi siamo pronti a portare avanti la battaglia fino a quando non otterremo vere risposte da tutti gli interlocutori istituzionali”.