A fare da cornice alla Passione di Cristo sarà la medievale città di Caccamo, organizzata nuovamente dopo 12 anni. L’evento, che si svolgerà il 14 aprile dalle ore 19, è organizzato dal comitato “Passione Vivente” e in collaborazione con l’associazione “Artemide” e la parrocchia San
Giorgio Martire.
La passione di Cristo a Caccamo L’evento avrà inizio a piazza Duomo con l’entrata di Cristo a Gerusalemme, si snoderà per le vie del
paese per concludersi a piazza Cappuccini con la morte di Gesù. La via crucis, oltre ad essere una rievocazione delle ultime ore della vita di Cristo, è anche un profondo momento di riflessione che vedrà in primo piano la preghiera.
La macchina organizzativa La macchina organizzativa dell’evento religioso ha preso avvio lo scorso mese di dicembre.
L’organizzazione di un importante evento come questo, che mette in rilievo gli scorci naturalistici di Caccamo, ha richiesto un duro lavoro da parte di tutti. Luci, musiche, effetti scenografici e costumi realizzati appositamente per l’evento da sarte del territorio, faranno si che lo spettatore faccia un
salto nel tempo, viva e si immedesimi negli episodi che hanno portato Cristo sulla croce per la salvezza del mondo. I figuranti saranno più di 100 e i collaboratori più di 20. Dunque, a narrare l’intero episodio della crocifissione di Cristo saranno attori di tutte l’età, ma prima di tutto cittadini caccamesi che hanno formato un gruppo coeso lavorando duramente giorno dopo giorno per portare a frutto l’evento.
Le parole di Dario Spatafora, regista e direttore artistico dell’evento
Dario Spatafora, regista e direttore artistico dell’evento, ha collaborato all’iniziativa che si svolgerà a Caccamo fra qualche giorno. Ma oltre ad essere uno degli organizzatori dell’evento, raffigurerà Cristo sulla croce.
“La rappresentazione della Passione di Cristo a Caccamo – afferma Dario Spatafora – sin dalla sua prima edizione ha riscosso sempre molto successo e un gran numero di persone è accorso per assistere a questo evento.- Il direttore artistico continua – Sono stato molto entusiasta di accogliere
l’invito del comitato organizzativo al quale mi sono aggiunto da subito. Curare la regia e la direzione artistica della rappresentazione della Passione di Cristo è sempre stato un mio desiderio e una cosa che prima o poi avrei portato avanti. Ho potuto mettere a disposizione di tutti i miei
studi di Teologia ed esegesi della Sacra Scrittura soprattutto nella stesura del copione, e la mia vena artistica per quanto riguarda la regia e la sceneggiatura. Studi, arte e passione si fondono insieme in questo evento. Non manca però l’aspetto sacro e religioso della rappresentazione, essa si
presenta come un percorso meditativo e riflessivo sulla passione di Gesù. Una preghiera itinerante sulle orme del Cristo sofferente. Dall’entrata di Gesù a Gerusalemme alla sua morte in croce, un cammino che porterà chi interverrà all’evento ad entrare dentro la storia di quell’uomo che ha
cambiato la storia stessa.Inoltre durante le prove, tutti i partecipanti hanno potuto apprendere, sentire e riflettere – conclude Dario – sugli avvenimenti della passione, perché io stesso, nelle mie possibilità e con i miei studi ho cercato di spiegare alcuni passaggi fondamentali per capire
veramente cosa ci stiamo apprestando a fare”.