Anche quest’anno in migliaia hanno assistito al commovente  “Ncuontru” a mezzogiorno in punto della domenica di Pasqua. Sin dalle prime ore del mattino, le campane suonano  ininterrottamente a festa annunciando la Resurrezione di Cristo.

Quest’anno  l’evento ha avuto una “piccola novità” che non è passata inosservata ai più attenti  astanti che riguarda la statua del Cristo Risorto. La Confraternita del Santissimo Sacramento  , che risale al 1590 ,quest’anno ha deciso di apportare una modifica alla statua del Cristo: in pratica è stato  spostato lo stendardo   (che era situato sulla mano destra ) sulla mano sinistra , lasciando libera la destra ,che a detta dei più anziani è la “mano che benedice” e quindi deve essere libera cosi com’era nei tempi che furono. Altri sostengono che la modifica è stata fatta al fine di una migliore visuale delle due statue durante il tradizionale “ncuontru.Ma non sono mancati i “mugugni” da parte dei più “tradizionalisti” , sostenitori della  vecchia impostazione.

. Le due statue vengono portate attraverso il centro storico seguendo  itinerari diversi per poi fermarsi in punti precisi del paese in prossimità del “Chianu ‘u Culleggiu,” dove attendono lo sparo dei mortaretti e il segnale dei cerimonieri: tre squilli di tromba tre spari. Il Cristo Risorto e la Madonna si muovono, si intravedono, corrono l’uno verso l’altra. La Madre riconosce il Figlio e perde il velo del dolore. Madre e figlio si abbracciano, tra applausi, lacrime di commozione, volo di candide colombe, spari di mortaretti e note della banda musicale. Una cerimonia coinvolgente, gioiosa, liberatoria, propiziatrice per tempi migliori. Si racconta che nelle antiche famiglie patriarcali viveva la tradizione in cui gli sposi delle borgate vicine dovevano impegnarsi nel matrimonio a portare la sposa per Pasqua ad assistere a questo evento.

Lilloo Profita ,Superiore della Confraternita del Santissimo Sacramento