L’Associazione “L’Approdo” di Finale  ha voluto dare un altro segno di capacità organizzativa mettendo in atto la celebrazione della festa di San Giovanni rispettando i canoni della tradizione che celebra l’arrivo del solstizio(giorno più lungo dell’annoche dà inizio all’estate astronomica). Il solstizio cade il 21 giugno ma da sempre il rito dell’accensione del fuoco, porta con sé tradizioni arcaiche e riti magici che ancora oggi s’intrecciano rendendo più avvincente la cultura popolare in Sicilia e in molte regioni d’Italia. Dunque, il Profeta Giovanni Battista,che battezzò Gesù,è vivo nelle celebrazioni paesane, feste, che non hanno nulla a che vedere con il rito religioso ma danno linfa ad aggregazioni vivaci e gioiose.

Nei locali associativi tra pentoloni di zinco, fornelloni, fave fumanti, patate lesse e uova sode si respirava aria di festa e di unione sociale che hanno tenuto lontano, secondo la tradizione, il malocchio e le potenze malefiche: San Giovanni con il suo fuoco brucia le streghe, il moro, il lupo”. Tutto ciò svaniva davanti ad un piatto di enormi fave (4,5 cm) accompagnate da un efficacissimo bicchiere di vino.

La degustazione (comunque gratuita),avvenuta dentro e fuori i locali dell’Associazione “L’Approdo” di Finale,richiedeva uno spazio di maggiore capienza, infatti, a stento, sono riusciti a contenere l’inaspettata partecipazione di persone. Un numero esuberante che ha testimoniato e dato prova che queste manifestazioni popolari, specialmente quando sono bene organizzate,hanno ancora il sapore di un’autentica verità: la voglia di viveremomenti rilassantie distensivi che sono il godimento dell’animo.

Ancora una volta il gruppo associativo, con a capo il Presidente Antonino Silvestri, ha dimostrato che i fatti, nell’assoluta semplicità, sono sinonimo di concretezza; le cicalate, invece, sono sempre improduttive e scoraggianti.

Il Consiglio direttivo (nella foto), nella sua interezza ha manifestato gioia per l’ottima riuscita dell’idea programmata nel mese di maggio. Molti partecipanti non soci appartenenti alla comunità, soddisfatti dell’iniziativa, hanno incoraggiato affinché si ripetesse la festa con lo stesso risultato e per non farla mai morire.

L’entusiasmo è cresciuto nel vedere partecipare stranieri, gente in transito attratti dalla folla che, nel complimentarsi, hanno trascorso, con gioia, alcuni momenti particolari grazie all’accoglienza che, sicuramente racconteranno.

Ripetere l’esperienza? Perché no, i risultati dicono di si per la gioia della comunità finalese… E il Consiglio direttivo? Ha già detto di si….un’altra “magia d’incanto”. Lucio Vranca