U Fistinu a mollo…conclusa la 395° edizione Wiva Palermo e Santa Rosalia, il tormentone che accompagna i palermitani durante il festino e’ mai come quest’anno, calza bene sugli eventi che hanno accompagnato l’evento con un tema particolare “L’inquietudine” come ricerca del cambiamento, non come paura. Il festino giunto alla sua 395° edizione sorprende ancora, nata nel 1694 in clima barocco voluta dal senato di allora, resta una delle feste più belle in Europa, quest’anno sotto la direzione artistica di Lollo Franco e Letizia Battaglia. Palermo si è svegliata innaffiata con un profumo inebriante di pomelie e gelsomini, dopo una notte di caldo, sudore e sorprese, l’acquazzone violento che ha colpito la città durante la manifestazione più attesa dell’anno, “un’arrusciata” simpatica, fuori programma sui “babbaluci umani” che sfilavano a migliaia ieri nelle vie del Cassaro, dove i veri protagonisti non sono più come un tempo i banchetti di muluna, semenza, pannocchie,granite e babbaluci, ma gli esseri umani, accorsi davvero in tanti come ogni anno, un’appuntamento imperdibile per il popolo palermitano e non , una città gremita di turisti entusiasti. La macchina organizzativa, davvero imponente, con espressione di talenti e maestranze che hanno avuto modo di esprimersi, tanti artisti impegnati per un unico fine, rendere straordinario il festino è da quello che si è visto in parte ci è riuscito, sebbene oggi in molti giornali si parla di più del caso del detenuto che ha lavorato per decorare il carro in permesso-prova e poi fuggito la sera prima del festino, facendo scacco matto a quanti hanno avuto fiducia in lui e al concetto di riabilitazione, che nel caso di quest’uomo di cui sono state date le generalità è stato un fallimento. Questo neo non deve però macchiare ciò che di bello c’è stato nel percorso. Si sa la mente umana è imprevedibile, nessuno escluso!. Ma il festino è stato tanto altro, molte le manifestazioni collaterali alla giornata conclusiva, temi importanti affrontati non ultimo “nessuno tocchi Rosalia” il ricordo commosso verso tutte le donne che in qualche forma subisce una violenza psichica, fisica e con lei chiunque è vittima di violenza e subisce la prepotenza. La santuzza come la chiamano i palermitani, anche lei era stata costretta ad un matrimonio non voluto…da qui poi la storia che tutti conosciamo. Intervistare i palermitani e non, durante la festa è sempre un piacere, un’intervista da semplice spettatrice : “signora cosa la spinge a partecipare al festino? È li, ti raccontano una grazia ricevuta…lei cosa ne pensa dei giocolieri ? Ed il tizio ti risponde in palermitano “ fannu ginnastica, bravi su” e ti scappa un sorriso”. Il carro quest’anno aveva un suo fascino, meno il viso della santuzza, che sembra, nonostante sia biddruzza, vogliano imbruttirla piuttosto che abbellirla, troppo grassottella, troppo comune, non ci sono i lineamenti raffinati e delicati di una donna di nobili origini e raccontata diversamente nelle iconografie, lo schermo di piazza del parlamento “ridicolo” sembrava un televisore per pochi invitati, un pubblico cosi vasto avrebbe meritato non potendo essere in prima linea molto di più, solo, solo, per la “fatica” di essere presente nonostante il caldo e la calca umana. Non ci sono stati incidenti, sostenuta la presenza della protezione civile e delle forze dell’ordine che vigilavano sui varchi più pericolosi. Telefonini accesi come torce illuminate, belli i canti e la musica e i giochi d’artificio messi a richio dall’acquazzone. Babbaluci a mollo per questo festino, brioso e colorato. Le polemiche su alcuni risvolti dell’evento, non mancheranno di nutrire la mente di chi pensa, scrive o di chi ha voglia solo di parlare, una cosa è certa “ u fistinu” finiu , l’acqua arrivò come una benedizione a ripulire l’aria soffocante di questi giorni, che sia un segno della santuzza ? Noi pensiamo di sì!.