Che gli incendi siano un problema serio ed importante per il nostro territorio non lo scopriamo certamente adesso e questo, dovrebbe far riflettere in modo risolutivo le parti regionali che dovrebbero prevenire in modo risolutivo ad una emergenza che oggi sta mettendo in ginocchio le varie macchie mediterranee di una regione come quella Siciliana,calabra o per non dire della Regione Sardegna. Tutti giustamente parlano e dicono la loro sulla risoluzione del problema e oggi, Legambiente, notando che il Governo Musumeci ancora ad non ha risolto la questione,  mette le mani avanti elencando 7 punti essenziali per ripristinare il problema alle basi.

In sintesi li riportiamo sotto.

  • Rivedere l’organigramma del Corpo Forestale
  • Potenziamento del personale in divisa del Corpo Forestale
  • Potenziamento statale dei reparti dei CC Forestali in Sicilia
  • Ci siano norme sanzionatorie per i promani
  • Redigere ogni anno un rapporto incendi
  • Rivedere la distribuzione dei presidi territoriali per tutelare le aree protette
  • Linea guida per interventi a tutela delle formazioni vegetali naturali

Nulla da eccepire se tutto questo avrebbe già una radicalizzazione vera e sostanziale di un progetto che abbia almeno delle basi collaudate o avviate, così come sostiene Antonio David di ForestaliNews – “Giusto dare un’impronta seria e definitiva al problema e, certamente questi punti emanati da Legambiente possono essere di buon viatico per la questione incendi non solo in Sicilia. Ma credo che in questi punti si sia dimenticato l’elemento cardine della soluzione è cioè la prevenzione, fatta solo dalle mani dell’operaio Forestale o per meglio dire del Bracciante Agricolo, che deve mettere mano al decespugliamento e pulizia di in aree dentro e fuori il demanio forestale per 365 giorni l’anno e non per le misere giornate attuali”.

Soluzioni basate su problematiche che  devono essere messe in pratica e che devono per forza maggiore dare risposta ad un malumore generale da chiunque parte la si guardi. Tralasciando i fattori mentali  di qualche “scemo di turno” ,piromane o, di voci a discapito degli stessi operai forestali, la causa dell’incendio deve essere evitata in anticipo. “Se c’è prevenzione in tempi consoni e giusti,  c’è già pulizia nei terreni e nelle aree soggette , quindi difficile assistere ad incendi e danni su cose o persone. Il lavoro dell’operaio forestale è vitale e risolutivo in anticipo, anche come addetto alla vigilanza. Inutile che la Regione Sicilia emana un’ordinanza dopo che tutto il danno è fatto , per far rimanere in cantiere gli OTI e il personale ancora n cantiere. Perché non ci pensava prima di licenziare i lavoratori a 12-45 e 86 giornate?”

Risposte che debbono avere una soluzione da tempo ma, purtroppo a parlare tutto viene facile e, al momento di concretizzare non c’è governo tale da, dare lustro ad una terra che avrebbe bisogno di tutt’altro .