Giovedì 19 settembre alle ore 18.00 al TeatroZeta, in via Albergo Santa Lucia a Termini Imerese, si presenta  Dalla guerra di Luca Pistone, un libro della casa editrice Aut Aut, sarà presente l’autore. Sono dieci reportage, storie di sopravvivenza, prevaricazioni, violenza, speranza. Sono storie vissute, viste, ascoltate in prima persona nei viaggi di Luca Salvatore Pistone al centro delle zone calde del mondo. Dall’Africa al Sud est Asiatico, passando per il Medio Oriente: un viaggio all’interno della cronaca raccontata con uno stile asciutto, a volte obbligatoriamente duro. Storie che non fanno notizia: necessaria testimonianza di ordinarie oppressioni.

Luca Salvatore Pistone (Milano, 1983) è un giornalista, fotografo e videomaker freelance. Laureato

prima in Teoria Politica e poi in Relazioni Internazionali, ha un master in Studi afro-asiatici e uno in

Giornalismo di guerra. Da diversi anni lavora come inviato in zone di guerra e di crisi per diverse testate e organizzazioni internazionali. L’Africa occidentale e le due ruote sono la sua grande passione.

La presentazione, curata da Valentina Sauro, si inserisce bene come opportunità per presentare al pubblico la stagione teatrale 2019-2020 del teatroZeta, La memoria siamo noi.

“Quest’anno teatrale, spiega il direttore artistico Piero Macaluso, sarà dedicato all’importanza della memoria storica come insegnamento per il futuro e percorrerà alcune giornate mondiali dedicate ai più importanti argomenti.”

La stagione inizierà con Inveni portum, uno spettacolo sulle migrazioni, dal 10 al 13 ottobre alle ore 19,00 per le Giornate Mondiali del migrante e per i diritti del migrante (29 settembre – 18 dicembre), un esempio di teatro[itinerario], per soli quindici spettatori a sera; per la Giornata Mondiale della memoria il 25 e il 26 gennaio 2020 andrà in scena Qui non ci sono ebrei, una nuova drammaturgia di Piero Macaluso; per l’8 marzo 2020 Liliana Sinagra metterà in scena “Mi ha insegnato mia madre”; il 26 aprile 2020, per la Giornata Mondiale del Libro, sarà il turno di Cirano, l’anarchico dal naso lungo; infine in occasione della festa del lavoro, il 2 e 3 maggio Portella di Michele Mulia.

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