Dopo svariati anni di chiusura delle cave territoriale, L’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente – Servizio Programmazione Interventi Comunitari, Nazionali e Regionali  ha comunicato l’ammissibilità della domanda presentata dall’Ente Parco e relativa al progetto di Recupero Ambientale della cava dismessa di Portella Colla in Agro di Polizzi Generosa, nell’ambito delle azioni previste nei Prioritized Action Framework (PAF) e nei Piani di  gestione della Rete Natura 2000 ASSE 6 –AZIONE 6.5.1 del FESR SICILIA 2014-2020.

Problematica che ha portato a penalizzare l’economia di Polizzi Generosa in un periodo favorevole negli anni in cui tutto virava e girava a pennello e quando non sussistevano problematiche comparabili ad oggi ed dove tutto rispecchiava nel attorno al far soldi e lavorare in modi e tempi diversi. “Già nel 2016 – commenta il Commissario Straordinario Salvatore Caltagirone – l’Ente Parco, aveva indetto una manifestazione di interesse per la gestione in concessione dell’area dell’ex cava di materiale inerte di Portella Colla, ivi compresi i fabbricati presenti. Quella di oggi, invece, è una proposta progettuale, che se finanziata, prevede interventi sulla morfologia con modellazione dei fronti e delle scarpate, opere di ingegneria naturalistica per il consolidamento delle scarpate ed il presidio superficiale anti-erosivo. Diverse le opere da poter applicare alla progettualità come il drenaggio e interventi di recupero sui fabbricati esistenti.

L’importo richiesto a finanziamento è di € 5.893.899,44”.Il sito che ricade tra l’altro, in area “B” (tutela generale) e in area SIC e ZPS già destinato all’esercizio della coltivazione di materiale lapideo. “Questo progetto – dice il Sindaco Pino Lo Verde – atteso da diversi anni, ci permette di guardare al nostro territorio immaginando il futuro dell’area interessata. Penso, continua, che sia importante mantenere uniti i caratteri dell’identità e della innovazione, nonché la tutela del proprio patrimonio storico culturale, guardando tuttavia allo sviluppo economico e turistico. La riqualificazione dell’area dismessa, grazie all’intervento dell’Ente Parco delle Madonie, proprietario della cava e beneficiario del progetto, rappresenterebbe per la mia Comunità l’occasione per la valorizzazione e la fruizione pubblica di quell’area dismessa che insiste lungo un’asse viaria di ingresso al Paese”.

Un bel colpo d’occhio se il tutto fosse realizzabile in tempi utili e non con le solite promesse mai mantenute.