Viadotto Himera, tra un mese il montaggio del nuovo ponte. La Fillea ha verificato lo stato dell’opera, per capire il perché dei ritardi. La fine lavori  spostata ad aprile 2020. “Ecco i problemi riscontrati. Un errore non commissariare l’opera, infrastruttura strategica per Palermo come il ponte Morandi di Genova”.   

Palermo 6 novembre 2019 – Tra un mese inizia il montaggio del nuovo ponte sul viadotto Himera. E il cantiere sarà completato entro fine aprile 2020. Sono questi gli ultimi dati raccolti dalla Fillea Cgil Palermo in un incontro, che si è svolto con l’Himera scarl nel cantiere sulla Palermo-Catania, per analizzare le criticità emerse e monitorare lo stato dell’opera, che avrebbe dovuto essere consegnata un mese fa.  I materiali per la costruzione del viadotto sono già arrivati e il montaggio è  affidato alla impresa di agrigentina  di costruzioni metalliche Icm&Eng. 
   La Fillea ha voluto verificare sul posto i motivi del ritardo. E all’incontro con il contraente generale sono state fornite rassicurazioni sul rispetto dei tempi. L’opera, di 8 milioni di euro, si trova  al 40 per cento della sua realizzazione. Il cantiere sulla A 19 è partito a maggio del 2018 e il completamento dell’opera era previsto per  settembre 2019. “Dal mese di maggio a ora alcune criticità hanno rallentato l’esecuzione dei lavori e per l’impresa non è stato possibile consegnare l’opera entro i termini – spiega il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo –  Una delle condizioni che ha determinato il ritardo riguarda l’ubicazione del cantiere.  La messa in sicurezza e il ripristino del nuovo viadotto sono andati avanti a rilento a causa dell’intasamento del terreno, per la frana che ha causato il crollo e perché il cantiere si trova sul letto del fiume Imera,  che scorre lì sotto”.   
   Malgrado le difficoltà, effettuata anche la bonifica bellica, i lavori di ricostruzione  sono stati avviati: la Fillea ha potuto verificare  il completamento dei nuovi piloni che serviranno alla posa del viadotto. “Si rimane solo in attesa del  montaggio della struttura in ferro.    E qui è insorto il secondo grosso  problema. Per la fornitura dei materiali metallici, era stata incaricata  l’azienda Lmv spa di Verona – aggiunge Piero Ceraulo – Sei mesi fa, la società è andata in concordato: tutte le commesse si sono fermate, anche la produzione dei materiali per il ponte di Palermo. In aggiunta a questo, per la  casuale concomitanza del lavori al ponte Morandi, tutte le maestranze  dell’impresa, anche quelle impegnate su Palermo, sono state spostate presso un’altra fabbrica di profilati metallici di Genova. Non comprendiamo perché, mentre a Genova l’opera è seguita da un commissario che ha tagliato  i tempi, da noi, pur trattandosi di un’opera strategica come l’autostrada Palermo-Catania, non si sia  intervenuti in egual misura con un commissariamento, in modo da consentire la velocizzazione dei lavori.  Questo è stato un grave errore: vista la rilevanza dell’opera, anche da noi la realizzazione del viadotto avrebbe dovuto essere commissariata. Non possono esserci priorità e priorità, sia tratta di due infrastrutture necessarie sia per Genova che per Palermo”.   
   Ma è anche insorto un terzo rilevante problema: la posa in opera del ponte inizialmente era stata prevista dall’alto verso il  basso. Invece il “varo” del ponte è stato invertito.  “Si  farà dal basso, condizione che richiede la realizzazione di un piano stradale sottostante per consentire la corretta esecuzione dei lavori e il passaggio dei mezzi aziendali – conclude Ceraulo – Salvo imprevisti, nel nuovo cronoprogramma i lavori dovrebbero terminare a fine aprile 2020.  La stessa data di fine lavori annunciata per il  ponte Morandi. Monitoreremo e saremo vigili perché i successivi step siano eseguiti senza intoppi. In caso di altri ritardi, chiederemo l’intervento del governo regionale”.