Terapie efficaci e meno rischiose esistono, come quelle messe a punto dal centro d’eccellenza palermitano Biomedical Clinic che ha recentemente pubblicato i risultati di un innovativo trattamento non chirurgico. Eppure in Italia  il ricorso ad interventi vertebrali estremi non accenna a diminuire, a dirlo è una recente inchiesta di Milena Gabanelli per la rubrica di data journalism del Corriere della Sera. 

Si chiama artrodesi ed è un intervento di chirurgia lombare estremo da praticare quando falliscono tutte le altre cure come ozono terapia, fisioterapia e radiofrequenza, procedure mini invasive che possono notevolmente alleviare il dolore ed evitare al paziente il rischio di un intervento chirurgico in cui le vertebre del tratto lombare vengono inchiodate con viti e placche.

Un intervento potenzialmente evitabile, eppure questa pratica risulta eseguita in grandi numeri nelle strutture sanitarie pubbliche e private del nostro Paese.

Già un anno e mezzo fa la nota giornalista d’inchiesta Milena Gabanelli, analizzando i dati forniti dal Ministero della Salute, aveva denunciato come l’incremento delle operazioni, avvenuto a partire dal 2009, coincideva con l’entrata in vigore delle nuove tariffe di rimborso: fino a 19.700 euro per ogni intervento. Dati allarmanti, confermati dalle nuove statistiche pubblicate recentemente dal Ministero della Salute e nuovamente analizzati dalla giornalista: dal 2016 al 2018 si riscontra una crescita dell’artrodesi del più 21% nel privato e del 9% nel pubblico. Se già nel 2016 nelle strutture private si eseguivano 56 artrodesi su 100 interventi, oggi la percentuale è salita al 59%. In Italia il business degli interventi chirurgici per mal di schiena continua quindi a crescere.

Questo ricorso estremo alla chirurgia è davvero necessario?
“Oggi in Italia si fanno troppi interventi, a dirlo è la stessa Società Italiana di Chirurgia Vertebrale (SICV), ed è sempre la stessa organizzazione ad affermare che per l’ernia del disco la prima procedura di cura deve essere un approccio di tipo medico, riservando la chirurgia solo a casi particolari e molto gravi.” A raccontarlo è il Dott. Riccardo Buscemi specialista nella cura dell’ernia del disco e direttore scientifico del centro di alta specializzazione palermitano Biomedical Clinic. “A tal proposito  – continua – Biomedical Clinic ha formulato il più avanzato protocollo medico nel trattamento non chirurgico e non invasivo dell’ernia del disco: il protocollo terapeutico di rigenerazione discale. L’efficacia di questo protocollo è dimostrata dalla pubblicazione dei suoi risultati su un’autorevole rivista scientifica. Questo apre nuove spiragli terapeutici per le cure non chirurgiche e senza rischi dell’ernia del disco e del mal di schiena. Nonostante gli approcci non chirurgici e mini invasivi siano sempre più sicuri ed efficaci purtroppo gli interventi chirurgici rimangono ancora troppi, anche in Sicilia.”
I risultati dell’innovativo Protocollo di Rigenerazione Discale sono stati recentemente pubblicati dall’autorevole rivista scientifica internazionale “Ozone Therapy”. Il team di ricerca multidisciplinare coordinato dal Dott. Riccardo Buscemi formato da chirurghi, anestesisti, ortopedici, terapisti del dolore e fisiatri altamente specializzati, ha unito diversi approcci terapeutici come l’ ozono terapia, la radiofrequenza, la medicina rigenerativa e il riequilibrio della biomeccanica vertebrale per sviluppare un innovativo percorso terapeutico, realizzato sulle esigenze del singolo paziente, che permette di tornare alle attività quotidiane già dopo le prime sedute, senza ricorrere all’intervento chirurgico.
Dallo studio, effettuato su un campione di uomini e donne tra i 20 e i settanta anni è emerso che:Per l’87% dei pazienti il dolore si è notevolmente ridotto fino quasi a scomparirePer 80% dei pazienti dopo il trattamento il livello di disabilità percepita è quasi nulloPiù   dell’80% dei pazienti definisce il livello di benessere generale dopo il trattamento come eccellente, registrando che non è più presente nessun dolore e nessuna restrizione alla mobilità e che è stato possibile un ritorno al lavoro normale e al livello di attività standard.I risultati della ricerca confermano come l’innovativo Protocollo di Rigenerazione Discale sia in grado di eliminare il dolore e risolvere le cause che hanno provocato l’ernia del disco, prevenendone anche il ritorno e come questa terapia sia una soluzione medica, non chirurgica e non invasiva all’avanguardia per la cura del mal di schiena.

Il trattamento è a disposizione di tutti i soggetti affetti da ernia del disco previa visita specialistica presso i centri Biomedical Clinic a Palermo e Milano.