Sotto l’albero di Natale, tra i regali più belli che ci si possa fare oltre alle tenerezze, abbracci c’è il dono di un bel libro, i libri da sempre esercitano un grande potere, ci fanno compagnia, hanno la capacità quando sono belli di farci riflettere, entrare in mondi a noi lontani o al contrario a noi vicini , ci aiutano a conoscere nuove realtà e a solleticare la nostra introspezione.
Malavita di Giankarim De Caro, edito da Navarra editore è un romanzo, che ha girato in poco tempo con grande successo molte delle più prestigiose piazze italiane, dove si incontra l’editoria che conta, riscuotendo notevoli consensi.
Malavita, è un romanzo che vorresti leggere tutto di un fiato perchè ti prende “il cervello” ti catapulta in un mondo di violenza inaudita e cattiveria che non ti lascia indifferente, sei spinto a volere capire dove possa arrivare la malvagità dell’essere umano e dove l’umano possa continuare ad esistere, poi però ti fermi , sei costretto a fermarti perchè il dolore, lo squallore descritto nelle pagine ti inpone per sopravvivere a questo flusso di crudeltà di prenderti una pausa, cosi prendi e lasci il libro con delle pause, sperando che il finale sia meno triste dell’inizio ed infondo qualcosa alla fine si intravede.


Malavita, il titolo parla da sé, una storia di donne “costrette “ a prostituirsi, donne che hanno conosciuto lo stupro, che sono state vendute , come se fossero carne da barattare.
Generazioni di donne che non conosceranno mai l’amore, scambieranno qualche carezza fatta diversamente per attenzione, donne che non gusteranno mai il sapore della dignità, del rispetto. Nessuna di loro riuscirà ad emanciparsi come se il marchio della prima, resterà indelebile nel dna delle altre , si prova pietà, compassione per queste donne che non hanno potuto fare altro nella loro vita che esporsi ai giochi grotteschi degli altri, usate come strumento di godimento, buttate via come “mappine” sporche dopo l’uso.
Donne descritte ognuna con un proprio carattere che l’autore delinea perfettamente con toni chiari, precisi, di chi ha provato a studiare bene la psicologia femminile e maschile, l’autore racconta in modo perfetto cosa la mente ed il corpo vogliono.
La storia si dipana con parecchi colpi di scena, speri fino alla fine che qualcosa, qualche evento possa cambiare il corso del destino, ma tutte le protagoniste finiranno per essere per sempre marchiate come “pulle”, donne che tuttavia hanno tentato in tutti i modi un riscatto sociale e mai ci sono riuscite.
Il tema che tratta De Caro, molto attuale, parla di tante donne che come fantasmi di giorno vivonono nelle nostre città e la notte si vendono a uomini senza scrupoli di tutte le estrazioni sociali, la prostituzione è una di quelle piaghe che difficilmente riusciremo a debellare, la carne, la libido è zucchero che attrae sempre, purtroppo colpendo sempre di più anche minori.
La prima donna del libro che subisce uno stupro è una bambina innocente, di poco più di tredici anni, assolutamente ignara di cosa fossero certe cose da “grandi”.
Grande commozione nelle ultime pagine del libro, quando Grazia che pensa di avere avuto portato via uno dei suoi figli con la forza, scopre dopo anni , che questi aveva volutamente scelto di andare via perchè non sopportava il peso di essere il figlio di una prostituta, non accetta alcuna giustificazione della madre e mette in crisi la coscienza della donna che in tempo di guerra per un tozzo di pane si era venduta a chiunque.
Malavita, come fiori mai nati dello stesso autore è proprio un libro che apre finestre su un mondo crudele che ci attraversa, è che è più vicino di quanto noi stessi non possiamo immaginare, l’autore lo definisco un genio della penna “crudele” sa descrivere perfettamenti gli angoli bui della mente umana.
È un libro da leggere per aprirci la mente a non ignorare la cattiveria umana, a non chiudere gli occhi su ciò che accade intorno a noi.