Si fa un gran parlare in questi giorni del ritorno sugli schermi cinematografici della favola più bella che sia mai stata scritta, “Pinocchio” .
In realtà tutte le favole sono belle, ma Pinocchio non è solo una favola , è la favola che racconta un viaggio, un cammino, una trasformazione che richiede tempo, errori , inciampi, sconfitte, rimorsi, amore, tenerezza, allontanamento e ritorno in un gioco di giostra, dove il volume delle emozioni si alza sempre di più per arrivare a comprendere la potenza dei valori universali.
Ognuno poi come è in potere delle fiabe-favole, trae dalle storie gli insegnamenti che ritiene più vicini a sé.


A Palermo in Via Bara dell’Olivella , una delle stradine più particolari di Palermo, quella che ti conduce da Piazza Olivella dritto, dritto al Teatro Massimo, trovi una piccola scatola magica, fatta di pareti, una stanza a pian terreno, che ti cattura per i suoi colori vivaci, brillanti, dove trovi tra le pareti, dei dipinti coloratissimi, ti ingannano, perchè sembri entrato nel mondo dei balocchi, lì Pietro Sciortino realizza i suoi meravigliosi lavori, dipinge personaggi che raccontano la meraviglia del quotidiano.
Alcuni personaggi sanno dove andare altri si sono persi, altri pensano di potere rimanere fermi , tra tutti spiccano le sue bambole, trapezisti, circensi e Pinocchio.
Pinocchio con il suo naso lungo scrive la dottoressa Alagna, che ha dedicato la prefazione ad una monografia di recente pubblicazione, non è altro che la spada con cui affronta la vita.
Il Pinocchio di Sciortino, palermitano, amante della sua città e curioso della vita, non è mai solo è circondato da una grande quantità di oggetti ed ognuno di essi ha una forte carica simbolica.
Acrobati, trapezzisti, nei lavori di Sciortino sembra che una soffitta immaginaria, sia stata aperta per ridare luce a tanti personaggi ed oggetti in disuso, scelti per tornare in vita e solleticare il desiderio della bellezza a cui non dobbiamo mai rinunciare, guai a chi si abitua alla cattiveria alla bruttezza.


Sciortino scrive: “sono stanco di essere circondato da persone vittime della loro povertà di spirito, stanco della loro indifferenza e capacità di diffondere indifferenza, l’insensibilità disturba i miei occhi, le mie orecchie, la mia sensibilità”, dunque ci invita a salire su una bicicletta metaforica e ad iniziare un viaggio di libertà.
Pinocchio è una metafora di ognuno di noi, Sciortino ha realizzato una bellissima monografia , edizione Studio Byblos curata da Dino Marasà , un viaggio di illustrazioni fotografiche bellissime realizzate da Tony Gentile e riflessioni dello stesso Sciortino, nonché presentazioni delle sue opere di diversi autori, che hanno raccontato parte dei suoi lavori .
Ogni pagina che si sfoglia cattura l’immagine, ma è anche un’invito alla riflessione, perchè nessun Pionocchio o bambola disegnata è casuale, ognuna racconta qualcosa.
Nel caso di Pinocchio che è entrato anche lui nella casa del Maestro Cuticchio, dove ha avuto una splendida presentazione, Pinocchio ci aiuta a pensare al fatto che abbiamo la possibilità di essere gli arbitri della nostra sorte, previa benedizione della fortuna aggiunge l’editore Marasà, saggiamente.
Per chi non conoscesse Sciortino vi invitiamo a visionare i suoi dipinti nella sua bottega e chi volesse può sfogliare il suo splendido catalogo edizione studio Byblos, un regalo per se stessi e per gli appasionati di letture dell’animo umano dove le arti si incontrano.