Lo sappiamo tutti, che gli italiani leggono sempre meno, che a causa di ciò molte librerie stanno chiudendo, che il digitale, sta prendendo piega e ciò ci rammarica moltissimo, perchè il mondo dei libri è un mondo affascinante, leggere è puro nutrimento per la mente e lo spirito, conoscere, avere memoria ha da sempre fatto la differenza. Se non ci fossero stati i libri, le lettere, non avremmo memoria della storia e di ciò che è accaduto prima di noi, ecco perchè è importante ritornare a sfogliare i libri, a sentirne il profumo delle pagine a sottolineare frasi, parole, a ritornare più volte in concetti che hanno solleticato la nostra attenzione, incuriosendoci. Una casa senza libri è povera, un’uomo che non legge perde la gioia della conoscenza, la bellezza dello stupore e non alimenta il pensiero, il confronto. Oggi ci fermiamo su un libro edizione Navarra, scritto da Ester Russo, licatese, impegnata nella diffusione su tematiche femminili, ci presenta un romanzo “le Ricamatrici”.

Una storia vera, una di quelle storie finite sui giornali che hanno fatto clamore, ma che poi finita la vampa del momento possono finire per essere dimenticate, ed Ester col romanzo che scrive dona a questa storia un taglio bellissimo e la dovuta attenzione perchè nessuno dimentichi. Siamo in Sicilia a Santa Caterina Villarmosa, paese sconosciuto ai più anche ora, chi avrebbe mai pensato che li in un paese apparentemente anonimo, un gruppo di donne sfuttate da committenti e intermediari si unisce nella lega delle ricamatrici sostenute dall’ UDI , PCI e CGIl, porta avanti una lotta contro le angherie di committenti e intermediari., Porta avanti una serie di battaglie legali che li vedrà vincitrici e poi decise a costituire per alcune di loro, la cooperativa “la rosa rossa”. Ester Rizzo , recupera la storia vera di Filippa Rotondo e delle sue compagne, un viaggio interiore fatto di pensieri, travagli, paure. Filippa è una donna che ci fa simpatia, donna audace, “disobbediente”, camurrusa, acuta, donna che non possiamo che ammirare per la forza che sprigiona, cammina a testa alta. Essere “disobbedienti” non è mai facile e per queste donne non lo è stato affatto, quel ghigno della malavita sempre dietro l’angolo trova tanti modi per offendere il cammino dei giusti. Le Ricamatrici è un libro che parla di donne, di dialoghi tra generazioni, una nonna che pensa al futuro della giovane nipote, auspicando che possa studiare ed essere prima di tutto una donna indipendente, parla di uomini , di uomini cattivi, ma anche di uomini che sanno sorreggere nelle lotte le loro compagne, parla di amicizia e soprattutto parla di sentimenti. Troppo scriusciu fecero quelle donne, il libro speriamo possa continuare a farne altro, leggetelo, è molto bello, fatelo leggere alle vostre figlie, a scuola agli studenti. Torniamo a leggere belle storie, questa ha tante cose da ricordarci, per non parlare del fatto che proprio da poco si vuole candidare il merletto e tombolo siciliano a candidato per patrimonio immateriale dell’Umanità, dietro gli intrecci, mani sapienti lavorano e menti pensano prima di realizzare, dietro un merletto c’è arte, geometria, matematica, intelligenza , sensibilità, non perdiamoli . E’ un invito anche nelle nostre Madonie a dare sempre più valore alle tante donne che hanno conservato questa capacità di creare meraviglie.