uno scorcio di Petralia Sottana by night

“Rassegnazione”,  è stata la parola più ricorrente durante l’incontro che si è tenuto giovedì scorso, presso la sede dell’Ente Parco delle Madonie.

A Palazzo Pucci Martinez, con la presenza di Salvatore Caltagirone,  Commissario dell’Ente, – che si è intrattenuto per tutta la durata dell’incontro – si sono riuniti diversi resilienti del paesaggio delle alte Madonie.
Tra gli altri, il sindaco e la presidente del Consiglio di Petralia Sottana, il sindaco di Polizzi Generosa e il vice sindaco di Blufi.

Scopo dell’incontro, confrontarsi ed affrontare alcune delle problematiche di cui si parla nei diversi e competenti ambienti della governance territoriale, ma anche e soprattutto tra la gente comune, stanca ed avvilita

Sono state affrontate, con spirito critico e propositivo, senza colori o appartenenze, diverse questioni, tutte riconducibili ad una condizione espressa in una parola, avvertita, dichiarata, evidente e definita “desertificazione”, parola o espressione che non appartiene più all’aspetto di carattere naturale ma che viene oggi utilizzata per l’aspetto demografico, per l’aspetto sociale ed economico.
Un processo apparentemente irreversibile che sta interessando soprattutto le alte Madonie.

Si è parlato degli strumenti di governance, assistiti e supportati dalla politica, stanca per le continue emergenze, si è parlato di sanità, fiscalità di sviluppo, viabilità, opere incompiute, quindi  lavoro; si è condiviso che occorre risvegliare l’interesse della popolazione, che occorre reindirizzare i ruoli che la politica ha delegato ad organismi monocratici, si è condivisa la necessità di ridisegnare gli obbiettivi per uno sviluppo sostenibile delle Madonie, puntando non sui ricordi e sulle politiche attuate, ma verificando e prendendo coscienza che probabilmente ciò che si è fatto non è bastato per invertire la rotta seguita.

Se è vero, come è vero, che sono stati intercettati ed utilizzati risorse economiche considerevoli e di un certo valore, perché manca il lavoro, perché l’imprenditoria chiude, perché i negozi, gli artigiani chiudono?

Dobbiamo chiedercelo, dobbiamo dare voce alla popolazione dobbiamo sapere ascoltare, abbiamo necessità di riscoprire il dialogo, abbiamo bisogno di una governance credibile e autorevole che coordini con diligenza le azioni da intraprendere nell’immediato ma anche a lungo termine.

La “rassegnazione” dei madoniti ha permesso il radicamento di relazioni  e strutture di gestione, ai quali la politica ha delegato le decisioni sullo sviluppo del territorio che, spesso, forse, sono state adottate per mantenere posizioni di privilegio personali non coincidenti con il benessere diffuso.

#Facciamoilpunto è  e sarà una piazza permanente di discussione e confronto, alla quale saranno chiamati a partecipare istituzioni civili ed ecclesiali, scuola,  organizzazioni di categoria, associazioni e cittadini.

Questi sono gli attori  protagonisti di un processo partecipato attraverso l’istituzione di tavoli specifici per problematica, individuati durante l’incontro, consapevoli  di quanto è avvenuto e dello stato attuale delle cose, ai quali sarà chiesto di immaginare il futuro di questa nostra terra.

Si pensa così, di poter dare speranza ai cittadini madoniti attraverso un sistema capace – finalmente – di garantire loro di poter essere protagonisti del proprio futuro.