Da Polizzi Generosa imboccando  la S.P. 119 verso Piano Battaglia, in direzione dell’ “Anfiteatro della Quacella”, si arriva  ad un cancello posto intorno al Km. 8 sulla destra. Oltrepassandolo a piedi ci si immette su una pista che conduce al Vallone Madonna degli Angeli. Luogo emblematico e carico di significati,meta di visite guidate, il Vallone Madonna degli Angeli dove si trovano  poco più di 20 piante relitte di Abete locale, uniche al mondo e considerate in via di estinzione. Rari esemplari di Abies, tutti rigorosamente catalogati e protetti  dal Parco delle Madonie, facilmente riconoscibili dal portamento della chioma a campana, dai particolari stroboli, e dall’assetto dei rametti disposti a croce.

Con l’avvicinarsi del Natale,
intendo ricordare con mie parole,
un dono della natura
che ci ricorda Nostro Signore,

perché è un simbolo di pace,
di speranza,
di universale amore
e fratellanza.

Parlo dell’ Abete nebrodense,
albero sempreverde,
non perde mai la foglia,
anche in inverno non si spoglia.

Devo anche ricordare
come su di te l’Ente Parco,
dal 2000, ha posto
un’attenzione particolare.

L’iniziativa “Life Natura”
venne chiamata
e, a tal proposito,
merita di essere menzionata.

In occasione di questa attesa ricorrenza,
omaggiar vorrei con accorta diligenza,
questa splendida conifera
che da 9.000 anni solo in Sicilia prolifera.

È endemica della nostra terra,
non della zona costiera
ma della parte più interna.

Sulle Madonie mise le sue radici
e l’ammirarti, tuttora,
rende estimatori e bambini felici.

Nonostante il suo nome
richiami le vicine montagne,
dei nostri monti
è l’albero più importante.

Il suo scientifico appellativo
non deve indurre in errore,
infatti con i Nebrodi
ha in comune solo il nome.

È un albero con portamento
a volte eretto e a volte incurvato,
è impossibile confonderlo
con altre piante del creato.

Raggiunge l’altezza di 15 metri
e la sua chioma piramidale
e verde rende la madonita flora
ancor più bella e ridente.

I suoi aghi sono lunghi, rigidi e pungenti,
le pigne sono lunghe e opachescenti.
Questo bel regalo del Creato,
in quel di Polizzi venne ritrovato.

Da allora il Parco delle Madonie
l’ha custodito e salvaguardato,
perché, malgrado, l’umana attenzione,
era a rischio d’estinzione.

In serre è stato trapiantato
e da 30 esemplari
adesso a migliaia
il suo numero è arrivato.

Ascari, l’artista, l’ha raffigurò
su di un francobollo
e ciò per i madoniti
rappresenta motivo di grande orgoglio.

Son quasi giunto alla conclusione
per la gioia di ogni lettore,
ma contento e appagato per averti,
caro Abete, con mie parole, ricordato e omaggiato.

Perché sei caro,
unico e importante
e dimenticarti non potrei
nemmeno per un istante.

Penso di aver detto tutto e di non avere omesso niente,
a parte i miei più sinceri auguri…….

a Polizzi, ai Madoniti
allo Staff dell’Ente Parco,
al Commissario e al suo Presidente.

Antonello Di Carlo