Si chiama TerrOne, il progetto avviato dal Comune di Valledolmo in
provincia di Palermo per sostenere l’economia locale e far conoscere i
prodotti tipici di qualità.
Chiunque voglia potrà “adottare” delle piantine di “pomodoro siccagno”
biologico o di grano duro, avendo in cambio salsa e pasta prodotti
localmente secondo metodi tradizionali.
Il progetto si prefigge l’obiettivo di sostenere l’agricoltura locale
di qualità, il turismo rurale e la filiera corta grazie alla
coltivazione, produzione, trasformazione e vendita in loco.
All’adozione delle piante corrisponde la coltivazione di una specifica
porzione di terreno a pomodoro siccagno biologico o a grano duro.
A coloro che adottano le piante vengono fornite le indicazioni della
porzione di terreno coltivato, con indicazione dei riferimenti mappali
del terreno.


Periodicamente saranno inviate tramite email informazioni su tutte le
operazioni colturali compiute sul terreno e sarà possibile visitare le
piante “adottate” ed assistere alle operazioni di lavorazione sul
campo, alla raccolta e alla successiva trasformazione.
Il giorno della consegna della salsa e/o della pasta, gli adottanti
saranno ospiti del Comune di Valledolmo, che per l’occasione
organizzerà una giornata di festa finalizzata a far conoscere il
territorio e le sue peculiarità.
Chi volesse potrà chiedere la spedizione a proprie spese dei prodotti
al domicilio.
La passata di pomodoro siccagno di Valledolmo.
Il termine “Siccagno” si riferisce ad un prodotto (nello specifico i
pomodoro) che cresce in condizioni di assenza o scarsità d’acqua, che
conferiscono al prodotto gusto e qualità organolettiche molto
particolari.
Il pomodoro viene raccolto a mano e lavorato fresco, senza l’aggiunta
di nessun ingrediente, permettendo quindi di dar vita ad una passata
buona non solo al gusto ma anche dal punto di vista nutritivo poiché
mantiene i propri nutrienti.


La pasta di grano duro
La pasta di Valledolmo rispetta un processo di lavorazione
tradizionale che prevede impasti artigianali, grande rispetto dei
tempi, trafilazione al bronzo e un’ essiccazione lenta.
Tutte le informazioni sul progetto sono disponibili sul sito del
Comune di Valledolmo