Per affrontare le conseguenze della crisi petrolifera del 1973 il governo italiano, come altri governi europei, adottò misure di austerità volte alla riduzione forzata dei consumi energetici che modificarono nel breve periodo le abitudini dei cittadini e resero l’opinione pubblica consa­pevole della fine di un lungo ciclo di espansione economica.I pochi (?) che circolano in auto per esigenze lavorative o quelle consentite dal decreto,sembrano rivivere proprio quei giorni in cui si camminava a piedi o liberamente in bici.Ed era quasi una festa.Oggi una necessità legata ad un altro periodo che resterà nella storia.

Il 2 dicembre 1973 è la data della prima domenica italiana di “austerity”. Si applicarono quel giorno i più rilevanti provvedimenti scaturiti dalla riunione del Consiglio dei ministri del 22 novembre precedente per fare fronte all’emergenza energetica dovuta alla riduzione della produzione di petrolio e all’embargo deciso dai governi arabi nei confronti degli stati filo-israeliani (in particolare Usa e Paesi Bassi) come ritorsione agli esiti della guerra del Kippur. Agli italiani, come a molti altri cittadini dei paesi occidentali, furono imposte misure atte a contenere i consumi energetici che incisero sulla vita quotidiana, sia pure per un periodo limitato .

Una buona parte dell’opinione pubblica occidentale dovette convertire le proprie convinzioni sull’irrever­sibilità dei processi di sviluppo che poggiavano sulla crescita durata ininterrottamente dalla fine della seconda guerra mondiale: fu la fine della “golden age” o dei “trente glorieuses” e per la prima volta dai tempi della crisi del 1929 si prospettava la recessione.

Se vi ritrovate (o volete cercarle,tanto di tempo ne avete…..)foto di quelke domeniche di austerity siamo ben lieti di pubblicarle.