Un appello da cogliere in pieno, quello lanciato nel corso della conferenza stampa del 28 marzo scorso dal presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte,  che, tra le altre cose, si è rivolto alle organizzazioni del terzo settore invitandole a collaborare con quanti sono impegnati in prima linea nel sostegno alle categorie più esposte e deboli del Paese.

«Noi riteniamo che in questo momento le organizzazioni debbano scendere in campo per aiutare chi ha bisogno e per difendere il sistema Paese dall’emergenza sanitaria, economica e sociale. Una priorità – scrivono le associazioni antiracket e antiusura aderenti a “SOS IMPRESA – Rete per la Legalità” –  che, dal nostro specifico punto di vista, è senza dubbio ineludibile è anche quella della sicurezza e della libertà delle piccole e medie imprese economiche del nostro Paese. È oramai noto a molti come le organizzazioni criminali, a vari livelli, stanno sfruttando questo momento di crisi senza precedenti per approfittarne e aumentare il proprio interesse in termini economici e di potere. L’allarme è delle forze investigative nazionali e locali».

Un allarme che riguarda tutto il Paese, senza zone franche, sebbene le modalità d’azione delle mafie si presentano in modo diverso nelle diverse aree economiche, sociali e culturali della Nazione.

« È indispensabile aiutare le imprese sane a non finire inesorabilmente nella rete della criminalità che è già pronta a investire. Ci risulta la stia già facendo, immettendo nel mercato ingenti disponibilità finanziarie per controllare, per poi acquisire di fatto e legalmente interi comparti economici e produttivi. I soldi e la velocità di cui dispongono le consorterie mafiose in tutt’Italia rischiano di arrivare prima dello Stato e rendere, oltre che tardivo e inutile, addirittura dannoso un successivo intervento pubblico a sostegno di queste imprese nel frattempo diventate imprese mafiose o pesantemente infiltrate dalle organizzazioni mafiose. È, quindi, a nostro avviso indispensabile e urgentissimo intervenire con forza a sostenere le imprese a rischio anche attraverso adeguate immissioni di liquidità e alleggerimenti tributari e normativi tali da respingere le sirene criminali che ti offrono oggi il minimo per prendersi poi tutto. Al sistema economico più sano e produttivo del Paese è ben chiaro il rischio che corre aderendo alle lusinghe delle mafie, ma deve essere messo in condizione di respingerle, denunciarle e restare, in questo modo, nel campo del sistema libero e legale al leale servizio del Paese. Accanto all’intervento nei confronti delle piccole e medie imprese, appare urgente intervenire anche a favore delle famiglie, pure quelle che finora si sono sostenute con l’economia irregolare e precaria, che gli ha garantito il minimo della sussistenza quotidiana e che oggi non hanno più la possibilità di realizzare».

Le associazioni afferenti a “SOS IMPRESA Rete per la Legalità”, organismi di promozione sociale nell’ambito del Terzo Settore e iscritte negli speciali albi presso le Prefetture di tutt’Italia, in questi giorni durissimi, di costrizione e allarme, si sono riunite e confrontate su questi temi, naturalmente in modalità video. Hanno, così, formulato diverse proposte operative che potrebbero contribuire a rafforzare alcuni interventi semplici, leggeri e soprattutto velocissimi a favore delle imprese più esposte ai già menzionati rischi.

Tra le altre, ne vengono indicate alcune specifiche ritenendo che possa intanto essere utile disporre: 1)lasospensione dalla segnalazione in Centrale Rischi per le PMI fino al 31 dicembre 2020 – Spesso la segnalazione in Centrale Rischi rappresenta per l’azienda l’inizio di una spirale viziosa del credito. Un’eventuale crisi finanziaria transitoria con un istituto si estende anche agli altri. Sospendere la segnalazione permette di arginare le situazioni di crisi e l’impatto sul rating; 2) la sospensione DURC ed erogazione contributi anche a imprese con DURC non in regola fino al 31 dicembre 2021; 3) i pagamenti della P.A. – Liquidazione immediata dei crediti tributari (IVA, imposte, accise) sia a livello nazionale che locale come anche tutti i crediti che le imprese vantano verso la Pubblica Amministrazione che ammontano, secondo le stime più attendibili, ad oltre 45 miliardi di euro.

«Crediamo, inoltre, che sia possibile intervenire subito, anche nel settore del credito alle famiglie, attraverso i fondi di rotazione destinati alla solidarietà antiracket e antiusura, mettendoli a disposizione della prevenzione potendo, attraverso canali rapidi e sicuri, garantire immediatamente piccole cifre tra i 3.000,00 ed i 5.000,00 euro a famiglie in condizioni di estremo urgente bisogno e più esposte al rischio della deriva criminale e alle piccole imprese con erogazioni tra i 5.000,00 ed i 15.000,00 euro a tasso zero da restituire a partire dal gennaio 2021 con un piano di rientro graduale ed agevole. In questo caso potrebbe essere possibile disporre anche dei fondi già disponibili, e non utilizzati, dei confidi e delle organizzazioni antiusura che posseggono risorse ferme e non impegnate per altri milioni di euro. La nostra rete associativa è immediatamente disponibile a confermare il proprio impegno per la liberta delle imprese dai condizionamenti mafiosi delle imprese, per la prevenzione del racket e dell’usura per le famiglie e per le imprese e per la solidarietà a chi denuncia estortori e usurai, collaborando efficacemente con le forze dell’ordine e la magistratura.  Rispondiamo, quindi, all’invito del premier Conte dicendo noi ci siamo, siamo qui e siamo pronti a collaborare».