Passerà accanto alla Terra, a meno di due raggi terrestri, cioé a meno di 13 mila
chilometri, alle ore 6.25 italiane di venerdì 10 aprile 2020, salutando la Terra l’ultima
volta per un obiettivo davvero incredibile: raggiungere Mercurio nel 2025. È la sonda
BepiColombo dell’Agenzia Spaziale Europea in collaborazione con quella
giapponese, JAXA. Più di sette anni di viaggio dalla Terra a Mercurio, sfruttando
l’azione gravitazionale di Terra e Venere, per poter risparmiare quanto più
carburante possibile. Effetto fionda o gravity assist, così viene chiamato questo
avvicinamento o flyby con il nostro pianeta e, in generale, con tutti i corpi del
Sistema Solare che permettono ad una sonda di accelerare o decelerare per poter
raggiungere un preciso target. Fu Giuseppe (Bepi) Colombo, ingegnere padovano,
ad aver questa idea nel 1970 e che venne applicata dalla NASA fin dalla missione
Mariner 10, partita nel 1973 con destinazione Mercurio. In quell’occasione venne
utilizzato il campo gravitazionale del pianeta Venere per “fiondarla” verso Mercurio
con meno consumo di carburante (e con meno peso alla partenza).


“Astronomi ricercatori chiusi in casa, per effetto della pandemia da COVID-19 per
le misure adottate dai vari paesi per rallentare il virus, seguiranno in collegamento
con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e, in particolare, con il Mission Control Centre
di Darmstadt, in Germania dove ci sarà un numero limitato di ingegneri che
lavoreranno durante il flyby” racconta la Responsabile della didattica e
divulgazione del GAL Hassin, Sabrina Masiero, che è in contatto con due ricercatrici
che lavorano in questo progetto all’INAF-IAPS di Roma, Valeria Mangano e Anna
Melillo. “Valeria Mangano è di origini siciliane, ci siamo conosciute all’Università a
Padova e da ben 17 anni mi racconta di questa sua grande avventura con
BepiColombo. Siamo fortunati perché altrimenti non si sarebbe potuta fare nessuna
misura degli strumenti a bordo e BepiColombo sarebbe passato accanto alla Terra
senza ‘accendere’ nulla. In altre parole sarebbe stato completamente ‘cieco’. Per
fortuna questo rischio sembra sia scongiurato”.
Questo avvicinamento con la Terra rappresenta un momento cruciale, perché
servirà a fare un test importante per una buona parte degli strumenti: potranno
misurare l’ambiente intorno alla Terra, che resta ancora quello a noi più conosciuto.
Un grande test per valutare il buon funzionamento della strumentazione di bordo.
L’arrivo di BepiColombo in orbita intorno a Mercurio è previsto per dicembre 2025,
ma ci saranno altri effetti fionda da sfruttare: due con Venere e poi altre sei con
Mercurio a partire dall’ottobre del prossimo anno. Mercurio sembra vicino, ma per
arrivarci ci vogliono molte fionde e molta ingegneria.
Il GAL Hassin ha dato vita ad una nuova iniziativa didattica-divulgativa

galhassinrestaacasa. Per seguire la missione BepiColombo e le nuove attività

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