La Cultura non si ferma, e nemmeno CulturalMente, l’Associazione che si occupa di promozione e diffusione della Cultura sotto ogni sua forma, che nonostante l’emergenza sanitaria continua con la sua attività anche tramite il web e i social. Abbiamo voluto intervistare MIELE, cantautrice nissena, arrivata recentemente tra i 16 finalisti del Festival Musicultura, Festival della Canzone Popolare e d’Autore, che ha inizialmente coinvolto 760 artisti.

Ti abbiamo vista crescere tanto, in pochi anni, sei passata dal palco di Sanremo nel 2016, in cui hai perso la sfida con Francesco Gabbani, che ti ha impedito di accedere alla finale di Sanremo giovani, alle attuali finali del Festival Musicultura, Festival della Canzone Popolare e d’Autore. Come si è evoluta la tua carriera musicale nel frattempo.

“Parlare di carriera mi mette un attimo a disagio, penso che sia ancora prematuro. Vivo di musica ma per farlo mi occupo anche di didattica e mi piace farlo, soprattutto quando ho a che fare con ragazzi che hanno realmente voglia d’imparare. 

Dopo Sanremo giovani sono successe tante cose, alcune molto belle, e penso che fossero un po’ la conseguenza di quello che stavo vivendo in quel momento. Poi pian piano tutto rallenta ma ciò non vuol dire che si ferma. Vedi gli altri muoversi e andare un po’ più veloce di te e questa cosa in qualche modo ti tocca, però bisogna avere pazienza, seminare in silenzio anche quando il mondo si muove facendo rumore. Io ho fatto questo e sto continuando a farlo ed è forse così che sono finita a Musicultura.”

Come vivi la tua vita da artista in questo periodo di emergenza sanitaria.

“In piena emergenza Covid19 tutto rallenta, e questa cosa vale per tutti, nessuno escluso.

Il mio rapporto con la musica devo dire che è più o meno lo stesso, ma ogni tanto prevale la preoccupazione per quello che sta accadendo e ogni tanto è giusto che anche la musica stia un attimo in pausa.”

Raccontaci la tua esperienza che ti ha portato ad essere una delle 16 finaliste del Festival Musicultura.

“In questo periodo ho scritto diverse canzoni con l’obiettivo di far uscire al più presto qualcosa di nuovo. Ho deciso di presentarne due a Musicultura e dopo due selezioni, di cui una dal vivo, mi è stata data questa bella notizia. Certo sarà un’edizione un po’ particolare vista la situazione ma non posso negare che è comunque una grande gioia, forse ancora più grande in un momento come questo.”

La canzone che porti alla finale del Festival Musicultura si intitola “Il senso di colpa”.

Come è nata e di cosa parla la canzone.

“Il senso di colpa potrebbe banalmente sembrare un brano sull’emancipazione femminile, in realtà parla di un conflitto piuttosto intimo e semmai di emancipazione personale.

Ad un certo punto c’è stato un corto circuito e non mi sono più riconosciuta come donna in un mondo dove le donne ancora oggi per rivendicare i loro diritti e per ottenere un posto nella storia continuano ad assumere un atteggiamento imitativo costruito sul modello maschile. 

Oggi bisognerebbe fare ancora un passo in più… 

Bisognerebbe semmai lasciare spazio alla diversità e alle sfumature.” 

Quando avremo la possibilità di ascoltare la tua canzone “Il senso di colpa”?

“Al momento ho deciso di non pubblicare e di rimandare l’uscita di questo brano. Penso che sia giusto così!

Potrete ascoltarlo su Radio Rai 1. Per le prossime due settimane, verranno passati i brani dei 16 concorrenti di Musicultura ogni pomeriggio dalle ore 15.00.”

Come immagini il tuo futuro da artista.

“Esattamente come quello presente. Scrivendo e suonando per necessità, tutto quello che ne verrà fuori sarà un valore aggiunto.”