Chi ci scrive sono quelli che ormai si definiscono gli “Operatori di serie B” dell’Ospedale Madonna SS dell’Alto di Petralia Sottana./
“In riferimento alla notizia uscita sulle testate giornalistiche locali del 19 aprile dalla quale si evince che sono risultati TUTTI NEGATIVI I TAMPONI EFFETTUATI AGLI OPERATORI DELL’OSPEDALE DI PETRALIA SOTTANA, ci preme sottolineare l’indignazione di noi tutti esclusi da questa alquanto inutile e insensata, per i modi in cui è stata eseguita, operazione di “diagnostica”.
Con questa notizia riteniamo si sia avallato un comportamento atto solo ad una pubblicità ingannevole nei confronti della popolazione e quindi un danno alla salute pubblica, perché dire soltanto che tutti i 102 tamponi eseguiti sono risultati negativi, porta a credere ad una notizia vera solo a metà in quanto i lavoratori che operano in un ospedale non si limitano solo a fare il medico o l’infermiere e sono ben oltre 102, quindi per noi è un motivo per cui il tutto non può passare inosservato.


Noi siamo quelli che in squadra continuano a lavorare con chi ha effettuato il tampone risultato ad oggi negativo;
Noi siamo quelli che più di chiunque stiamo a stretto contatto e per periodi prolungati con i pazienti, per la loro igiene personale, per permettergli di effettuare esami diagnostici, per la preparazione dei loro pasti, per aiutarli ad alimentarsi, per la pulizia e sanificazione delle loro stanze di degenza, per la manutenzione delle loro postazioni, o per qualsiasi cosa essi necessitino PUR NON POTENDO MATERIALMENTE MANTENERE LE DISTANZE DI SICUREZZA anche sapendo di essere a contatto con pazienti potenzialmente positivi;
Noi siamo quelli che per esigenze lavorative spesso devono recarsi fuori reparto per esempio per accompagnare pazienti in radiologia, per effettuare prenotazioni di esami al CUP, per lasciare campioni ematici o ritirare referti in laboratorio analisi (e per fare questo, da quando c’è l’emergenza COVID siamo costretti a passare dalle sale d’attesa, in quanto ci hanno chiuso l’accesso di servizio!), per lasciare e ritirare posta in tutto l’ospedale (quindi anche al Poliambulatorio, ufficio veterinario, ufficio igiene…) e poi ritorniamo dai pazienti;
Noi siamo quelli che ad ogni caso sospetto COVID, a qualsiasi orario del giorno o della notte vengono chiamati per formare squadre per le sanificazioni dei locali da dove è transitato in paziente sospetto;
Noi siamo quelli che ad inizio di questa situazione di emergenza ci vedevamo negato dal personale responsabile dei reparti, l’utilizzo dei DPI in quanto acquisti effettuati dall’ASP Palermo ed essendo noi lavoratori assunti tramite ditta privata non potevamo farne utilizzo perché destinati esclusivamente al personale ASP, quando i capitolati aziendali dettano che i DPI devono essere messi a disposizione del lavoratore dalla Committente (quindi dall’ASP…);
Noi siamo Ausiliari, addetti Pulizieri, gli addetti al servizio Mensa, gli addetti al servizio Manutenzione…quelli che nonostante tutto hanno sempre effettuato a testa bassa il proprio lavoro con grande dignità ed abnegazione non sentendosi mai Operatori di serie B ne tantomeno sacrificabili!
Con ciò vorremmo far passare in messaggio che quando si parla di una realtà lavorativa a rischio come un ospedale, sono tanti i fattori che si dovrebbero analizzare, i titoli e le operazioni di marketing ingannevoli in questo caso sono fuorvianti per la popolazione e chi si occupa della salute pubblica dovrebbe attenzionare con maggiore impegno (caso vuole che giorno 20 aprile si sia registrato in maniera consistente un aumento degli accessi al Pronto Soccorso, che in questo periodo a causa del rischio COVID si erano arrestati in maniera drastica!)
Inoltre è già predisposto che a maggio avranno inizio i test sierologici per il personale e in questo caso auspichiamo al fatto che chi può faccia qualcosa anche per noi Operatori “invisibili” sia per il nostro bene ma anche per il bene della comunità madonita tutta.”


Gli Operatori di serie B