Carissimo Direttore,
Con la presente vorremmo rappresentarLe quanto appreso.
Le Sue parole, in un momento critico come questo, seppur ci abbiano fatto sorridere, ci rammaricano.
Chiaramente, non perché ancora una volta ha inopinatamente tentato di deturpare l’immagine di noi
meridionali e delle comunità che, con grande orgoglio, rappresentiamo – anche perché non lo pensiamo né
lo abbiamo mai pensato-, piuttosto perché ha danneggiato l’immagine di tutta la categoria dei giornalisti, a
cui appartiene e aggiungeremmo, l’immagine del nostro Paese nel mondo.
Per fortuna, noi Italiani, a noi così piace definirci, fin dall’unità di Italia, non siamo così ingenui né ci sentiamo
così tanto inferiori, così come Lei stesso ci ha definiti ed ha cercato, goffamente, di far credere;lo dimostra
la storia, lo dimostrano i tantissimi medici ed infermieri che in queste ore stanno combattendo contro il virus,
gli insegnanti, le forze dell’ordine in prima linea, gli imprenditori e gli operai che, con grande coraggio,
prenderanno sulle spalle le sorti di questo paese e della sua economia, oltre che ai tantissimi altri siciliani che
hanno deciso di trasferirsi nelle vostre regioni per dirigere i vostri ospedali, curare tutti malati di questo paese
, dirigere le vostre scuole, insegnare ai nostri bambini nati nelle vostre Regioni, controllare i vostri territori,
dirigere e portare avanti le vostre aziende oppure, semplicemente, lavorare per i vostri imprenditori e
permettere loro di avere grandi aziende, con un fatturato invidiabile ad aumentare il PIL del vostro paese. Ci
chiediamo che ne sarebbe dell’economia delle regioni che Lei ritiene superiori senza noi, popolo inferiore e
viceversa. Come vede, siamo tutti parte di un tutt’uno chiamato Italia.


Per questo siamo orgogliosi di esserci prestati sempre al vostro fianco, al servizio delle nostre e delle vostre
comunità, al servizio di tutta la Nazione, ovunque ce ne fosse stato di bisogno, perché per noi l’Italia è una
da Nord a Sud, da Est ad Ovest e tutti i cittadini italiani sono uguali, ovunque essi si trovano senza distinzione
alcuna.
Carissimo direttore non è nostra intenzione creare alcun polverone mediatico, non è nel nostro stile ed, anzi,
avremmo potuto far cadere nell’ombra la sua frase infelice, certi che il popolo meridionale splenda di luce
propria e che è impossibile oscurarlo con qualche commento da vetrina televisiva.
La invitiamo pertanto, ma non lo pretendiamo, a chiedere scusa a tutti i suoi colleghi, a tutti i suoi lettori ed
a tutti gli Italiani.
Nell’attesa, certi del suo doveroso ripensamento, le porgiamo cordiali e solari saluti.

Gli amministratori Siciliani del Cars

(Comitato Amministratori Regione Sicilia)