[V.Motori] La pandemia da COVID-19 e il lockdown che ne è conseguito hanno imposto uno stop all’intero settore automobilistico. Non solo i vari gruppi hanno dovuto fermare la produzione nei vari impianti dislocati in tutto il mondo, ma anche le aziende attive nel settore della mobilità sostenibile hanno dovuto stoppare le loro attività.
In particolare, i lavori di realizzazione delle piazzole di sosta con colonnine di ricarica sono stati messi in stand by in attesa che le disposizioni governative prevedessero un allentamento. E ora che sta per prendere il via la Fase 2 dell’emergenza, anche gli operatori di questo settore si apprestano a riaprire i loro cantieri. Tra questi, BeCharge è in prima fila per portare a compimento la sua rete di colonnine su tutto lo Stivale: l’obiettivo è quello di installare un totale di 30mila colonnine ed essere operativi nel minor tempo possibile.
Per riuscirci, la società ha stanziato 150 milioni di euro per riuscire a completare tutti i lavori in un massimo di 5 anni (anche se l’obiettivo più ambizioso è quello di terminare i lavori in un lasso di tempo di 3 anni). A oggi, BeCharge può contare su una rete di 1.500 punti di ricarica distribuiti in circa 800 “piazzole elettriche”, mentre altri 2.000 punti di ricarica sono in dirittura d’arrivo. A questi si aggiungono altri 4.000 punti di ricarica, per i quali i lavori di progettazione e sviluppo sono già in fase avanzata.
Gran parte dei primi punti di ricarica sono installati all’interno (o nelle immediate vicinanze) delle grandi città italiane. A Roma ne sono presenti 320; più di 300 si trovano a Torino e Milano, 120 punti di ricarica a Napoli e 100 a Rimini. La rete si sta estendendo anche nei territori delle città medio-grandi come Tortona, Pesaro, Chieti, Pescara, Sassuolo, Termini Imerese, Marsala, Monopoli, Cerignola e Cefalù.
La strategia ideata dai tecnici di BeCharge potrebbe essere definita come “composita”. La tecnologia (e la potenza) dei punti di ricarica varia a seconda della zona nella quale vengono installati. Nelle vicinanze delle maggiori aree urbane trovano spazio i punti “Quick Charge“, con una potenza di 22 kilowatt; nelle aree urbane ed extraurbane con arterie ad alto scorrimento ci sono invece i punti “Hyper Charge“, capaci di erogare fino a 300 kilowatt di potenza.