Un nuovo modello di turismo, una forma di turismo responsabile, di comunità nato guardandosi negli occhi, tra sorrisi nascosti dietro una mascherina.

Un progetto di turismo di comunità a Sant’Ambrogio. Un piccolo borgo a 5 km da Cefalù, incastonato in una collina sul mare, una comunità che si aggrega in un progetto turistico che li mette insieme. Un progetto, una visione moderna di comunità che mette assieme esperienze, creatività, cultura e tradizioni locali e saper fare. Una comunità che accoglie il viaggiatore per un weekend o per più giorni, che lo conduce alla conoscenza profonda di un territorio e dei suoi abitanti con i loro racconti, i loro occhi, le loro passioni.

Un vero viaggio di turismo responsabile, progettato dalla cooperativa Palma Nana, che mette insieme la cooperazione e le scelte sostenibili del viaggiatore, dell’organizzatore e della comunità locale, nel rispetto del territorio e dello stile di vita di chi quel territorio lo vive davvero.

La granita di Saro, il frantoio della famiglia di Giovanna, l’osteria di Francesco, le case di margherita, Stefano e Madeline e i racconti sul bosco di Giuseppe, come una staffetta, ogni giorno un abitante passerà il testimone, ogni giorno un abitante accompagnerà il viaggiatore alla conoscenza di Sant’Ambrogio, all’interno di un’esperienza di un soggiorno, di un viaggio diverso dagli schemi turistici abituali.

Perché Sant’Ambrogio?

Ogni giorno attraversiamo le stradine di Sant’Ambrogio per raggiungere il nostro Centro di Educazione Ambientale Serra Guarneri. In questi anni abbiamo ascoltato i racconti degli abitanti di Sant’Ambrogio, le storie dei loro viaggi, verso altri paesi, alla ricerca del lavoro e dei loro viaggi di ritorno, verso casa, per ritrovare le loro radici, la loro storia.

Le nostre storie, le nostre strade si sono incrociate, in un momento di riflessione, dopo giorni di stare fermi in queste lunghe settimane, ci siamo incontrati, con Giovanna, Margherita, Stefano, Madeline, Francesco. Al tramonto sul mare della terrazza del paese, ci siamo parlati, guardandoci negli occhi, nascosti dietro una mascherina ci siamo capiti, ognuno con le proprie storie, la propria voglia di voler ripartire con il proprio lavoro, di raccontare una comunità.

Il borgo di Sant’Ambrogio rispecchia le necessità del turismo al tempo del Covid, un piccolo borgo con pochi abitanti, spiagge non affollate e con spazi e persone dedicate alle singole prenotazioni, senza il rischio di affollamenti e nel rispetto delle linee guida sulle attività turistiche.

La comunità di Sant’Ambrogio

“Sono Margherita, a Sant’Ambrogio ci sono nata e cresciuta, ho viaggiato e conosciuto tanti posti nel mondo, ma ho scelto di vivere Sant’Ambrogio, non lo cambierei davvero con nessun altro luogo.”

Il lavoro di Margherita oggi è quello di trasmettere ai suoi ospiti quel senso di accoglienza e di casa che il piccolo borgo riesce a dare. Di Sant’Ambrogio ti innamori ogni volta, vicoli e casette che si affacciano sul mare, profumi e sentieri che ti portano nel bosco.

“Sono Giovanna, Sant’Ambrogio è il luogo in cui mi sento cullata e coccolata dai ricordi della mia infanzia. Accompagnare i viaggiatori alla visita del frantoio della mia famiglia rappresenta profondamente un ponte di passaggio fra il mio passato ed il mio presente.”

Ogni giorno un incontro con un abitante che racconterà attraverso il proprio lavoro, come quello di Giovanna, il proprio territorio e la propria storia. Ospitalità, cucina, tradizioni, natura, ogni abitante una propria passione, che diventa lavoro, che si trasforma in un servizio offerto al viaggiatore, un vortice che trasformerà un soggiorno in un viaggio, un viaggio lento nel cuore della Sicilia.

“Mi chiamo Madeline, vivere a Sant’Ambrogio è vivere in tranquillità, tra il mare e la campagna, con un rapporto vero, intenso, con le persone. Siamo una famiglia. Ho deciso di ospitare i viaggiatori per dare, anche a loro, la possibilità di vivere Sant’Ambrogio, e a me di confrontarmi con loro.”

“Sono Stefano, sono tornato in Sicilia dalla Svizzera con la voglia di sistemare una casetta e costruire una piccola fattoria su una collina da cui vedere tutta la bellezza di Cefalù, a Sant’Ambrogio ci si dà sempre una mano.”

Madeline e Stefano sono fratelli, nelle terrazze delle loro case, nei vasi, si trovano pomodori, basilico e lattughe, le loro porte sono aperte per accogliere i turisti come dei vicini di casa.

“Mi chiamo Francesco, spinto dalla passione per la cucina, insieme alla mia famiglia, abbiamo aperto un ristorante con cibo fresco di giornata, nella nostra cucina familiare cerchiamo di portare avanti la cultura del cibo della tradizione siciliana, rigorosamente locale e che varia in base al periodo dell’anno.”

Dalla piazza della chiesa si sale attraversando uliveti e campi per arrivare nella riserva integrale del Parco delle Madonie dove si trova il Centro di Educazione Ambientale Serra Guarneri, gestito dalla cooperativa Palma Nana dagli anni ’80.

“Sono Giuseppe, sono nato a Palermo oggi vivo con la mia famiglia in un bosco stupendo circondati da una natura superba e dai tanti suoni e canti dei suoi abitanti. Da qualche anno sono entrato, in punta di piedi, in una piccola comunità, quella di Sant’Ambrogio, la dimensione cittadina mi ha abbandonato, con la sua fretta, i suoi rumori e la sua velocità, oggi vivo in una dimensione nuova ma che non finisce mai di affascinarmi.”

Un progetto di turismo responsabile che vuole far vivere in prima persona al viaggiatore la vita quotidiana di una piccola collettività, la genuinità dei rapporti umani, la semplicità e la specificità della cultura e delle tradizioni locali, per un viaggiatore che ricerca un rapporto autentico con il territorio visitato e con le persone che vi abitano. Ragazzi e Ragazze di Sant’Ambrogio che da qualche anno, grazie allo stimolo di una comune amica, Carmelina, australiana di nascita ma originaria di San’Ambrogio, hanno preso in mano case e luoghi appartenuti a nonni e genitori per riprogettarli in una opportunità di lavoro.

Un progetta ideato dalla cooperativa Palma Nana

Palma Nana è una cooperativa di Palermo che dal 1983 si occupa di educazione ambientale e alla sostenibilità e di turismo responsabile. Il settore del Turismo Responsabile nasce all’interno della cooperativa come strumento per promuovere stili di vita sostenibili e per far conoscere, attraverso il turismo, storie di resilienza, persone e luoghi che portano avanti tradizioni e progetti per la comunità siciliana. Percorsi e viaggi con l’obiettivo di operare per la natura e il territorio con scelte di sostenibilità ambientale. Esperienze di turismo relazionale ed esperienziale per i viaggiatori che abbiano voglia di comprendere la cultura e la tradizione del luogo attraverso la conoscenza diretta degli abitanti e delle loro attività quotidiane.