Rosario Carmelo Mascellino, nacque a Petralia Sottana il 16 luglio del 1925 e morì il primo luglio 1999 a Gratteri, dopo essere stato parroco del paese per 40 anni e dove è attualmente sepolto. Educato in seno ad una famiglia di santi e saldi principi religiosi, sentì e capì presto che Dio lo chiamava ad essere Suo Ministro per il bene delle anime. Entrato in seminario a Cefalù, in giovanissima età, ricevette l’8 aprile 1950, gli ordini sacerdotali dal Vescovo Mons. Emiliano Cagnoni che lo assegnò al suo paese natio quale collaboratore dell’Arciprete Mons. Giuseppe Castiglia.

Padre Mascellino, non tralasciando i suoi doveri di pastore di anime nei riguardi di tutta la Comunità religiosa petralese, aveva deciso, però, fermamente di seguire una sua personalissima Missione che tanto, durante gli anni da seminarista, aveva accarezzato e promesso a Dio e a se stesso: quella di aprirsi da giovane ai giovani della sua Petralia. Tale impegno morale che si era posto, lo portò ad essere faro e guida per tanti ragazzi del tempo, al fine che rimanessero saldi nei sani principi religiosi che tanto amorevolmente le famiglie avevano loro inculcato.

Fin dal suo arrivo a Petralia, quindi, si dedica interamente a tale lodevole scopo, col cercare, prima di ogni cosa, di comprendere le loro problematiche. Cerca, per quanto possibile, di scoprire, al fine di trovare idonei rimedi, quali e quanti fossero le variabili del loro disagio generazionale, sia di natura psicologica che esistenziale, attraverso una metodica e inspirata comunione spirituale che lo porta a stabilire con loro una perfetta “sintonia”, necessaria al fine di essere accettato, senza riserve, nella duplice veste di “amico” e di “padre” spirituale.

Nonostante la sua figura minuta, da farlo, a volte, passare inosservato, con una andatura veloce, di chi pensa che il tempo a disposizione è sempre poco e la “messe” è invece molta, riusciva ad essere visto, da chi bene lo conosceva, ciò che in realtà era: un vero gigante della Fede.

Accoglie, con zelo e umiltà, a braccia allargate, durante gli anni che vanno dal 1950 al 1959, anno quest’ultimo del suo trasferimento alla Chiesa parrocchiale di Gratteri, quasi tutti i giovani petralesi che sentono il naturale magnetismo che proviene da quel “pastore”, nella consapevolezza d’aver bisogno di una guida spirituale.

Quando nell’estate del 1956, a luglio, sedicenne, venendo da Palermo, mi ritrovai a respirare l’aria di Petralia, in cerca di montagne, di natura e di socialità, ecco che per caso, venni a sapere che un sacerdote, in paese, stava raccogliendo, come ogni anno, adesioni giovanili per il campeggio che si sarebbe svolto in cima al Monte Alto, nella seconda quindicina di luglio, nei locali del Santuario della Madonna.

Avuto il dovuto permesso dai miei genitori, ebbi la fortuna d’incontrare per la prima volta padre Mascellino, al quale espressi la mia voglia di far parte del gruppo dei campeggiatori.

Ricordo che, nonostante la giovane età dei partecipanti, forse per la concomitanza provvidenziale di diversi fattori, ma sicuramente – in apice – la religiosità naturale che ci trasmetteva padre Mascellino, nel nostro profondo albergava perenne una dolce sensazione di pace interiore fino ad allora raramente concepita. Alle 6 del mattino, durante la S.Messa, dopo le ispirate parole del sacerdote, seguiva uno spazio, di circa 10 minuti, dedicato alla loro meditazione. Oggi, con la maturità degli anni, mi viene da pensare che quella “meditazione” era realmente interiorizzata da noi ragazzi che, nonostante intrisi da quel “fuoco” che solo la gioventù sa dare, riuscivamo a restare immobili ed in silenzio, quasi in estasi. Questa esaltante giovanile esperienza, e il particolare cammino di fede scaturito da essa, mi ha sempre seguito nella vita di tutti i giorni e credo che così, sicuramente, è stato anche per gli altri che ebbero a conoscere padre Rosario Mascellino. Il reverendo Padre, infatti, egregiamente, è riuscito a metterci, in quell’età nella quale i tentennamenti sono ricorrenti, nelle condizioni di seguire sempre, una vita improntata di rettitudine così che ancora oggi il suo insegnamento si presenta così vivo ed attuale che nei momenti nei quali la vita mi pone nel drammatico bivio di una importante scelta decisiva, mi ritrovo a chiedermi: “…cosa mi avrebbe consigliato di fare padre Mascellino ?”.

Da anni ho inseguito, inutilmente, l’idea di rendere doverosa testimonianza a questo umile Sacerdote, sconosciuto, forse, a molti del suo stesso paese, ma in assenza di parenti che mi fornissero i necessari elementi biografici per la completezza di uno scritto, me l’hanno impedito. Avendo, quest’anno, incontrato il mio amico prof. Lillo Bencivinni, anche lui venuto dalla “scuola” di padre Mascellino e saputo che il parroco di Petralia Sottana lo era stato, prima, a Gratteri, succeduto proprio a padre Rosario dopo la sua morte, ci siamo recati in canonica a trovare don Santino Scileppi. Manifestata a lui la mia intenzione di rinfrescare nei petralesi la memoria di padre Mascellino, attraverso un “ricordo” da pubblicare sul Petrino, quale fu la mia sorpresa nel vedere il viso del parroco illuminarsi nel sentire quella notizia, e ciò perché, da tempo, aveva desiderato che qualcuno parlasse della straordinaria fede di questo sacerdote e della meritoria missione di guida spirituale esercitata negli anni ’50 sui giovani di Petralia Sottana. Padre Scileppi mi fornì un depliant, redatto da lui stesso e pubblicato in occasione del Convegno organizzato per il decimo anniversario della morte di padre Rosario Mascellino, il primo luglio 2009, a Gratteri, scritto dal quale potei, finalmente, venire a conoscenza, fra l’altro, delle date di nascita, morte e ordinazione sacerdotale, necessari, insieme al sentito e imperituro ricordo che ho di Lui, al fine di formulare un preciso ed esauriente profilo sulla grande ed importante figura di questo grande Uomo-Sacerdote, degno e onorato figlio di Petralia Sottana.

                                                                                               Gaetano Di Chiara