Tra buche, asfalto dissestato, fino alla comparsa di vere e proprie voragini che si aprono all’improvviso, la situazione delle strade è allarmante nell’intero territorio nazionale; con il conseguente disagio della chiusura di vie cittadine, deviazioni, sensi unici alternati e limitazioni a 30 km/h. Roma forse è l’esempio più eclatante della situazione delle strade nelle città italiane. Ma non è solo la capitale ad avere questi problemi, purtroppo, che causano gravi ripercussioni sulla sicurezza di milioni di cittadini, costretti a percorrere delle strade ridotte in pessime condizioni.

Una possibile soluzione ai problemi descritti, arriva da weStart, gruppo di giovani professionisti, che hanno deciso di fare squadra per rilanciare l’economia siciliana.

Tale soluzione rientra tra gli strumenti a supporto dell’economia circolare, che permette il riutilizzo del rifiuto, in questo caso specifico lo pneumatico, che smaltito da origine ad un prodotto utilizzabile per l’asfalto.

Tale accorgimento è già stato adottato con successo 10 anni fa in grandi città come Torino, Milano e Genova, quindi ci sono tutti i presupposti che fanno sperare nel riscontro di un esito positivo, anche in Sicilia.

I vantaggi degli asfalti modificati con polverino di gomma riciclata, sono molteplici, così come vengono descritti nel sito web di Ecopneus, società senza scopo di lucro per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei Pneumatici Fuori Uso (PFU).

Innanzitutto, bisogna considerare la riduzione della rumorosità generata dal pneumatico nel contatto con la strada e in alcune tipologie di asfalto, anche dal veicolo più in generale, inoltre, è da evidenziare, la lunga durata della pavimentazione, nonché l’eccezionale resistenza all’invecchiamento, con esperienze internazionali che attestano durate fino a tre volte superiori rispetto ad un asfalto tradizionale. Altri vantaggi dell’utilizzo del PFU riciclato nel manto stradale, sono la maggiore resistenza della superficie al formarsi di fessurazioni e crepe di ogni tipo, da cui consegue il contenimento degli interventi di manutenzione, con riduzione degli inconvenienti derivanti dai cantieri stradali e dei relativi costi. Una nota di rilievo è la maggiore sicurezza, grazie all’ottimale aderenza, al drenaggio dell’acqua con drastica riduzione dell’effetto splash and spray in caso di pioggia ed al miglioramento della visibilità. A completare l’insieme dei vantaggi ottenuti dal PFU, nelle strade, vi è la maggiore resistenza al formarsi di buche e la conseguente minore presenza di cantieri stradali, aumentando così il comfort per i cittadini e la riduzione di incidenti.

Il laboratorio di idee weStart quindi, con questa proposta, continua a cercare soluzioni innovative in grado di rendere “Smart” i territori siciliani.

La messa in opera della soluzione proposta da weStart, potrebbe individuare come direttrice la Città di Carini; l’idea di fondo di weStart, difatti, verte sulla sua proposta alla prossima giunta comunale, di potere effettuare un test di prova su un tratto urbano, ricoprendolo con il polverino derivante dal riciclo degli pneumatici.

“Se abbiamo la soluzione tecnica offerta dal sistema di smaltimento che produce polverino da tonnellate di pneumatici da riutilizzare, supportando quindi ciò che l’economia circolare, detta a livello europeo, perché non metterla in pratica?” – È la nota emersa da Angela Lo Presti, insegnante di scuola superiore a Carini e membro del gruppo weStart – “Credo che la soluzione ci sia e noi di weStart siamo in grado di portarla avanti per la mia città. A breve, da cittadina impegnata a risolvere problematiche e dare soluzioni per Carini, insieme ai partner tecnici ed esecutivi, voglio comunicare con l’amministrazione comunale, avanzando la richiesta per una manifestazione di interesse che abbia ad oggetto la scelta di una zona di Carini molto dissestata, transitata da macchine e TIR, soprattutto vicino alle scuole e che possa essere un test di prova per l’amministrazione affinché si renda conto che abbiamo soluzioni concrete, innovative e sostenibili da sviluppare” – Conclude l’insegnante.

Il gruppo weStart, intende in pratica rendere Carini un modello dal quale si possa sviluppare la base per concretizzare l’economia circolare e quindi poter essere vista non solo come una città con uno dei più grandi complessi industriali siciliani, ma sorda davanti alle difficoltà urbane, bensì come una città più a misura d’uomo.

Secondo la visione di weStart, il benessere cittadino deve essere assicurato dai servizi concreti, erogati dalle amministrazioni comunali, indistintamente dal nord al sud e non come, purtroppo attualmente, una triste realtà mostra un evidente gap, indice di una “normalità” che invece di risolvere i problemi, preferisce la via più facile che passa dall’amara rassegnazione al degrado che ne consegue.