Apertura dei festeggiamenti in onore di San Giuliano Patrono del Comune di Pollina.
Atto di affidamento della Città da parte del Sindaco Magda Culotta e Omaggio Floreale.
Il discorso del Parroco don Giuseppe Amato – Pollina 10 luglio 2020
Egregio Sig. Sindaco,
Gentili Autorità civili e militari,
nell’accogliervi in questo tempio che custodisce il simulacro del nostro Patrono, rivolgo a tutti voi il mio più cordiale e deferente Saluto.
Questo momento, da sempre, segna l’inizio dei festeggiamenti in onore di San Giuliano e da qualche anno ormai ci vede impegnati, non solo in un semplice scambio augurale, ma anche nella condivisione di alcune riflessioni che riguardano il tempo che viviamo e il nostro territorio.
Insolitamente ci troviamo in questa Chiesa che è cara al cuore dei pollinesi sia per il suo valore religioso, ma anche perché è diventata il segno visibile della ricostruzione dopo i giorni terribili del terremoto del 1993.
Oggi come allora abbiamo vissuto nella paura di essere colpiti, ci siamo scoperti fragili, abbiamo sperimentato ancora una volta la nostra impotenza di fronte un virus che rimane ancora incontrollabile, ma nello stesso tempo abbiamo il dovere di ripartire, di ricostruire le nostre vite di riprogettare l’esistenza di un intero territorio.
Certo l’emergere nei giorni scorsi del fenomeno mafioso che vessa le nostre aziende, il nostro territorio e quanti cercano di vivere onestamente nella legalità è un’ulteriore piaga che, sappiamo, dobbiamo combattere, come molti hanno fatto rompendo il muro dell’omertà e dando lustro all’immagine della nostra terra.


Ringrazio le forze dell’ordine che quotidianamente presidiano questo territorio e rivolgo un appello a tutte le Istituzioni perché chi ha avuto coraggio non venga lasciato solo.
C’è tanto lavoro da compiere e i mesi che ci aspettano saranno intensi e caratterizzati dalla vivacità politica che ci porterà a rinnovare la compagine amministrativa.
Sig. Sindaco, ci eravamo salutati l’anno scorso, ma le contingenze presenti hanno voluto che ci ritrovassimo ancora qui insieme e, quindi, nuovamente la ringrazio per il clima di collaborazione di questi anni.
Sono tante le sfide aperte, alcune nuove e inedite, dati i profondi sconvolgimenti che abbiamo vissuto. Mi permetto in questa sede di elencarne solo tre.

  1. Il rispetto di un percorso fatto con fatica con l’obbiettivo di superare l’atavica contrapposizione tra le nostre Comunità di Pollina e Finale. La diversità è un valore e gli uomini che sanno costruire unità a partire dalle differenze alla fine possono anche passare alla storia più di quelli che su queste differenze hanno tentato di costruire una fortuna per il mero prestigio personale.
  2. Abbiamo un tessuto sociale da ricostruire che tenga conto di alcune necessità: arginare l’emigrazione giovanile, sostenere la fatica degli imprenditori locali, assicurare ai nostri anziani luoghi di ritrovo e di distensione soprattutto nei mesi invernali e sensibilizzare le Comunità circa i pericoli dell’uso di alcol, droghe e del gioco d’azzardo a cui purtroppo spesso nemmeno gli adulti riescono a sottrarsi.
  3. Valorizzare il patrimonio artistico e naturalistico come già fatto in questi anni favorendone la fruizione e la conoscenza ai nostri ragazzi, poiché un popolo senza storia e senza memoria è anche un popolo senza futuro.
    Per fare tutto ciò è necessaria la collaborazione di tutti, Amministrazione, Parrocchia, Scuola, per questo non possiamo permetterci che un certo modo di fare politica o vivere l’appartenenza ecclesiale, o far parte di una comunità scolastica aumenti ancora divisioni e ci privi di una visione del nostro futuro serena e pacificata.
    La festa di quest’anno invita tutti alla sobrietà, che questo tempo non vada sprecato e che ognuno di noi cerchi davvero, con l’intercessione di San Giuliano, l’ESSENZIALE a partire dai quei rapporti umani che sono la trama fondamentale della tela della nostra esistenza.
    Buona festa a tutti.
    Don Giuseppe Amato