La contemporaneità e i suoi nodi irrisolti, a un passo da noi quanto a chilometri di distanza. Si chiude la XV edizione di Sole Luna Doc Film Festival e per la prima volta nella storia della rassegna il premio al miglior film va a un documentario italiano e ad una storia girata a Palermo: “La nostra Strada” di Pierfrancesco Li Donni, film già premiato qualche settimana fa al Biografilm di Bologna. Uno sguardo vicino che racconta i sogni, le aspirazioni e la quotidianità di un gruppo di tredicenni del quartiere Zisa, uno di quelli dove, per dirla col regista, “sembra di essere ancora negli anni Novanta”. “Un racconto insieme individuale e corale”, scrive la giuria nelle motivazioni sottolineando “la semplicità e la limpidità della forma linguistica che il film sperimenta”. Il documentario si aggiudica un premio di 3000 euro offerto dalla Fondazione Sicilia.
Colpisce la giuria tra i lungometraggi in concorso anche “Mrs F.” del regista olandese Chris van der Vorm, a cui la giuria ha voluto tributare una menzione speciale. Un film sulla condizione di vita delle donne in Nigeria raccontata attraverso il progetto artistico dell’attrice afroamericana Ifeoma Fafunwa a Makoko, la più grande baraccopoli sull’acqua del Paese: un’opera chiamata “Hear Word”, basata su storie vere e volta a liberare le donne dalla loro posizione di subordinazione, convincerle a far sentire la loro voce e incoraggiarle a unirsi.


Un giudizio quello della giuria internazionale formata da Jacopo Quadri (montatore), Gabrielle Brady (regista australiana vincitrice del primo premio assoluto al Sole Luna Doc Film Festival 2019), Alessia Cervini (docente di Teorie del cinema e Teorie e Tecniche del montaggio nell’Università degli Studi di Palermo), Andrea Inzerillo (direttore artistico del Sicilia Queer Film Festival) e Keja Ho Kramer (artista, regista e fotografa), che incontra anche il parere della Giuria degli studenti delle scuole superiori che hanno giudicato “Mrs F”, il miglior film di questa edizione “per la chiara e potente testimonianza sul complesso e drammatico fenomeno della violenza sulle donne oggi” e assegnato una menzione speciale anche a “La Nostra Strada: per la capacità di narrare la difficile realtà sociale in cui vivono moltissimi giovani del Sud Italia in modo sincero, efficace e realistico”.
Già applauditi durante le serate di programmazione, i film sono stati proiettati nuovamente ieri subito dopo la premiazione insieme al Miglior corto scelto dalla giuria internazionale: “Aagaswadi” di Ramesh Laxmanrao Holbole che ritrae la gente di Aagaswadi, un villaggio indiano, e la loro lotta contro la siccità e altre avversità, nonché le ricadute sulle relazioni interpersonali. Per il film un premio di 300 euro offerto dal Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino. “Con una grazia visiva – scrive la giuria – Aagaswadi documenta quegli aspetti di un presente industriale, economicamente orientato, i quali si rivelano in realtà come dei problemi universali; ma che, per chi è in grado di interpretarli, possono anche fornire l’opportunità di elaborare ed esplorare soluzioni”.
Tanti i titoli premiati in questa edizione. Le altre menzioni della giuria internazionale sono andate ai documentari: “Village of women” dell’armena Tamara Stepanyan per la “miglior regia”; “Anbessa” dell’italo-americana Mo Scarpelli per la “migliore fotografia”; “Out loud” di Tamara Mamon per il “miglior montaggio” realizzato da Uriya Hertz.


Il premio Premio Soundrivemotion al Miglior sound design, è stato assegnato da Joe Schievano invece al film “Campo” di Tiago Hespanha. “Un progetto ambizioso – si legge nella motivazione – dove immagine suono e musica camminano insieme intrecciati. E ci portano tra situazioni mitologiche, di guerra, mondi lontani e trascendenza. La musica collega tutti questi mondi e la rende coprotagonista”.
Ancora, il Premio della giuria Nuovi Italiani per il miglior cortometraggio, formata da migranti impegnati a Palermo in progetti artistici e sociali, è andato a: “Harmony for after war” degli spagnoli Pablo Tosco e Migue Roth. Un film premiato “per il messaggio che trasmette e la storia che racconta, che ha emozionato tutti – scrivono nella motivazione i giurati – perché ricorda a tutti noi che non ci si deve arrendere quando la vita diventa difficile, ma bisogna affrontare le difficoltà e seguire sempre le proprie passioni, come fanno i protagonisti del film”.
Il Premio Sole Luna assegnato dalla presidente del Festival, Lucia Gotti Venturato va quest’anno al corto di animazione “Makun (no llores): Dibujos en un C.I.E.” di Emilio Martí che racconta la vita di tanti giovani nei Centri di detenzione per migranti in Europa. La motivazione: “In un momento storico in cui l’emergenza COVID ha oscurato ogni orrore di guerre, povertà, migrazioni, Makun, vuole ricordare con forza che in Europa, nei Centri di Detenzione per Immigrati, si violano quotidianamente i diritti delle persone mortificandone legalmente la loro dignità. Il documentario si segnala inoltre per l’originalità della scelta stilistica e narrativa e per la forza delle voci narranti che diventano atto d’accusa corale”.
Infine, il Premio del Pubblico è andato al film “Marceline. A woman. A century” di Cordelia Dvorák, film biografico su Marceline Loridan Ivens sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti e attivista politica fino a diventare una regista politicamente impegnata.
“È sicuramente un’edizione che ricorderemo e che abbiamo tutti voluto con forza e determinazione per segnare la ripartenza dopo la pandemia. Il coraggio e il senso di responsabilità hanno vinto sulla paura anche per il pubblico, 6 mila spettatori, che tutte le sere hanno fatto la fila per entrare ed essere presente. Il premio del pubblico a Marceline, poi, diventa un omaggio, a due anni dalla sua scomparsa, a questa donna che ha saputo rispondere con coraggio a tutte le difficoltà della vita”, dice la presidente Lucia Gotti Venturato.
“Non abbiamo avuto ospiti internazionali per via delle restrizioni che permangono ancora in tanti Paesi ma è stata comunque un’edizione ricca di contributi preziosi che hanno aggiunto contenuti al Festival e rafforzato partnership importanti come quella con il Centro Sperimentale di Cinematografia e creato legami nuovi con realtà interessanti che operano nella distribuzione del Cinema del reale in Europa, come è Tënk” sottolineano i direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura. Tra i materiali preziosi di questa edizione, il messaggio di Kanas Liu, la regista di Comrades che ha parlato al pubblico del Sole Luna Festival da una delle manifestazioni in corso in queste ore ad Hong Kong dove migliaia di giovani sono tornati in piazza dopo l’approvazione della legge sulla sicurezza da parte del governo cinese. Una finestra su quanto accade a quelle latitudini, lontano dai riflettori e dalle condivisioni social che si sono rivelate pericolose armi a doppio taglio.
“Tante anteprime nazionali, oltre la metà dei film in concorso e un gruppo di lavoro che nonostante le difficoltà del momento è riuscito a fare squadra, raddoppiare l’offerta con la proposta dei film in concorso anche online e proporre anche eventi speciali in anteprima che hanno creato nuove finestre di conoscenza attraverso gli archivi della Filmoteca regionale e la collaborazione con la Società italiana di antropologia culturale”, dice il direttore scientifico del Festival, Gabriella D’Agostino.
Fuori concorso, riservato alla sezione “Sicilia Doc”, il Premio Tënk, una novità di quest’anno che ha permesso di proiettare cinque film di diploma dei giovani registi del Centro sperimentale – sede Sicilia. Tre di questi saranno adesso distribuiti dalla piattaforma europea. “Noi di Tënk, piattaforma dedicata al documentario – dice la responsabile artistica Éva Tourrent – vogliamo sostenere i giovani mostrando dei film realizzati durante i corsi di creazione delle scuole di cinema. Siamo convinti che tra loro ci siano dei semi di talento e i cineasti del futuro. Per questo ogni mese sulla sezione del sito Premières Bobines proponiamo la scoperta di 3 film creati all’interno di una scuola di cinema. Premiando questi 3 film del CSC di Sicilia, vogliamo incoraggiare i giovani registi a cercare e sperimentare forme sempre nuove. Non si deve mai rinunciare al tentativo di fare cinema”. I tre film premiati sono: “La buca” di Dario Fedele, “La patente” di Giovanni Gaetani Liseo e e “Sparring partners” di Danny Bianciardi. Tutti film girati in Sicilia, tra Palermo e l’entroterra di Agrigento.