Non c’e’ cambiamento senza valori e principi saldi cui ispirarsi. Non ci puo’ essere nessuna crescita civica se non sono riconosciuti a propri principi cui fare riferimento e verso i quali tendere costantemente.

L’esigenza di un cambiamento radicale spesso, e’ avvertito  non solo dalle giovani generazioni ,ma anche da chi ha un sogno, una  “visione”. Non a caso gli uomini e le donne che nella storia, hanno saputo imprimere grandi svolte sono stati visionari. In tutti i campi,  scientifico, economico, per non parlare poi di quello filosofico, letterario e in particolare  dei diritti umani, ad un certo punto e’ giunto , necessario,  il cambiamento , la svolta ,il piu’ delle volte, veramente coraggiosa .

La politica, fenomeno umano senza pari , deve trovare il coraggio di fare autocritica e guardare al futuro come opportunita’ di cambiamento che , senza dimenticare il passato , guardi al futuro .

Il Pd di Castelbuono, nella volonta’ e di percorrere  una strada nuova con gambe forti ,  occhi limpidi e menti libere , sente l’esigenza di avviare  una rivoluzione culturale e politica  capace di penetrare nel tessuto sociale di Castelbuono , fra la gente , per la gente .

Passeggiando per  Castelbuono emergono le tante  incongruenze e le distorsioni, anche del linguaggio, che non hanno prodotto alcuna crescita.

E’ tempo dunque di etica e di estetica, anche  del comportamento (come la intendevano gli antichi greci), che educhi  al rispetto dei cittadini, che apprezzi e spinga al dibattito critico e che sanzioni con fermezza gli attacchi verbali, le volte violente, di cui abbiamo ampia testimonianza . Quale etica e’ quella di chi , palesemente in conflitto d’interessi , governa la Cosa pubblica e non si alza da tavolo di lavoro quando il conflitto emerge? Ecco un buon punto, pungente certo , da cui partire . E ancora …

L’etica e l’estetica dei costumi, che non puo’ tollerare l’infernale caos per le strade, congestionate dalle auto e povere di parcheggi, i parcheggi altro tassello ; Il rispetto per l’ambiente e il verde pubblico cosi’ oltraggiati e danneggiati negli ultimi tempi , fino a perdere la loro identita’ storica .  Non e’ piu’ tollerabile il  libero, solitario arbitrio nel gestire il verde delle nostre strade, serve educare al  rispetto per la bellezza, permettendo una fruizione consapevole degli spazi con un pensiero speciale rivolto  ai bisogni  delle mamme e dei bambini, tenendo conto anche e soprattutto delle loro richieste .

L’etica di amministrare perche’ il Bene Comune sia veramente “comune “ e non “in comune “, perche’ alle promesse elettorali fatte ai lavoratori e ai disoccupati, alla scuola, alle madri e ai padri di questo paese , ma soprattutto ai giovani che sono il futuro , a quelle etiche promesse seguano fatti concreti .

L’Etica del rispetto istituzionale, per cui nessun uomo o donna delle istituzioni, faccia  dei social la sua tribuna stampa su cui dibattere di vecchie ruggini mai dimenticate .

E’ giunto il tempo  della Bellezza annidata nei nostri beni culturali, spolverati ,raramente oggetto di una vera azione di restauro,  ad uso di un consumistico e poco culturale turismo delle, consentiteci  tavolate, dimentiche delle necessita’ dei cittadini. E’ tempo che la fontana di piazza Margherita e quella gemella della Piazzetta, abbiano lo stesso arredo urbano. Questo significa rispetto per il bene architettonico, questa sara’ bellezza .

E ancora e’ tempo della cultura del garantismo, non quello fine a se stesso, come diceva Giovanni Falcone, con “ la cultura del sospetto non è  l’anticamera della verità, la cultura del sospetto è l’anticamera del komeinismo”.  C’e’ un primato della Politica che deve saper operare e discernere con valutazioni anche di opportunita’ relativamente a comportamenti e situazioni di cui e’ a conoscenza, perche’ la politica semplicemente viene prima. La politica deve arrivare prima con un giudizio autonomo e proprio ed un’azione  non clientelare e senza abusi di potere ancorata a rigorosi principi di onestà, sobrietà e  legalità per difendere la onorabilità e la sacralità della comunità e delle sue Istituzioni.  Sempre.

Non possiamo piu’ tergiversare sul piano Plastic Free, che non significa  solo togliere dal commercio le cannucce di platica, ma avere una visione generale e una profonda attuazione alle norme gia’ in vigore in tutta Europa a favore dell’ambiente.

Questo e’ il tempo per   camminare a fianco delle scuole di Castelbuono, perche’  quei ragazzi che la scuola la vivono, sono il nostro futuro e non meritano di essere presi in considerazione  quando la loro numerosa presenza riempie qualche evento o premiazione.

E’ il tempo di dare spazi nei tanti palazzi comunali alle moltissime associazioni che rendono vivo il nostro paese tutti i mesi dell’anno, palazzi che desideriamo spalancati ,vivi.

E’ tempo di ripensare il piano urbanistico di Castelbuono, partendo dal rispetto della storia cioe’ nell’Area Castellana, ormai abbandonata all’incuria non solo del tempo .

E’ tempo di cultura, intesa come crescita e visione di una Comunita’ che deve e puo’ ritrovare la propria identita’ solo se cammina insieme .

E’ tempo per la saggezza degli anziani di trasformarsi in libro di cultura e vita, di tradizioni e storia per i nostri ragazzi , perche’ lo sappiamo senza la storia non puo’ esserci identita’ .

E’ tempo di una nuova sensibilita’ storica e umana, per cui se chiude dopo 100 anni il giornale storico di Castelbuono, incredibile archivio della vita paesana ,  la politica deve farsene  carico e, invece di fare cadere la notizia nel silenzio piu’ totale.

Per amarla e rispettarla Castelbuono, se ne devono conoscere vizi e virtu’, bisogna ricordare la sua, la nostra storia, senza pretese di suprematismo etico o umano contro qualcuno, ma sapendosi relazionare, avendo consapevolezza che nessuno e’ migliore perche’ arriva prima ,ma perche’ e’ arrivato prima nel rispetto dei compagni di banco.

Non c’e’ piu’ tempo per l’arroganza del potere che nasconde, diciamolo, solo nervosismo e difficolta’. Abbiamo bisogno di conversazioni pacate , critiche e che portino a soluzioni di compromesso che siano valide per tutti i cittadini e  non solo per una parte, abbiamo bisogno di costruire , non piu’ di demolire .

E’ questo il momento  di riconoscersi in questi valori, di farli diventare “lievito’ per far       crescere  una nuova  Castelbuono che sia responsabile , competitiva , competente , serena e di esempio , in una parola,  che sappia di buono. Cominciamo da qui, per scrivere insieme un  nuovo progetto politico e culturale per il nostro paese, con coraggio e ambizione per immaginare, prima e realizzare, poi,  i nostri prossimi trenta anni.