Tutto è successo ieri intorno alle 14 sulla costa di Lascari, nel tratto di spiaggia compreso tra il lido Salinelle e il lido Gorgo lungo. Era in corso un’ intensa mareggiata di maestrale. Due giovani donne in spiaggia Moira e Alessia Biscari e Alí, venditore ambulante del Bangladesh, si accorgono che le onde hanno portato a riva un groviglio di plastica in cui è avvolta una tartaruga marina. Nonostante le onde che l’hanno sbattuta sulla battigia e la plastica che rischiava di farla soffocare la tartaruga era ancora viva, ma doveva essere immediatamente liberata dalla plastica che avvolgeva le zampe, il carapace e perfino la testa. All’inizio è risultato complicato riuscire a togliere alcune lenze da pesca attorcigliate attorno alle zampe. Con qualche semplice attrezzo si è riusciti a liberarla quasi del tutto. Rimaneva infatti della plastica nella bocca dell’animale che non è stato possibile togliere e che avrà probabilmente ingerito. Subito ci si è attivati per avvertire la guardia costiera del comando di Cefalù a cui sono state fornite tutte le indicazioni per raggiungere nel più breve tempo possibile il luogo. È stato contattato anche il responsabile del progetto tartarughe del WWF, che già qualche anno fa era intervenuto nella spiaggia di Lascari per una sospetta deposizione di uova di un’altra tartaruga marina. Il responsabile del WWF ha fornito le indicazioni fondamentali per mettere l’animale in sicurezza durante l’attesa dell’intervento della capitaneria di porto. Grazie alle indicazioni fornite l’animale, evidentemente sofferente, è stato spostato in un posto ombreggiato. Lì si è provveduto a mantenere idratato il carapace e la testa dell’animale evitando però che la troppa acqua potesse rischiare di affogarla. L’attesa non è stata lunga.

Gli addetti della capitaneria di porto hanno caricato l’animale su un loro mezzo e l’hanno presa in consegna allertando anche l’istituto zooprofilattico sperimentale di Palermo che si occuparà delle cure all’animale. Dopo qualche ora dal prelievo la guardia costiera ci ha avvisato che la tartaruga era arrivata a destinazione a Palermo. Sarà infatti il CRETAM, il centro per il recupero delle tartarughe marine dell’IZS Sicilia ad occuparsi della diagnosi e della cura dell’animale ormai al limite dell’estinzione nelle acque territoriali italiane. Arrivano proprio dall’ufficio stampa dell’istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia aggiornamenti sugli esami e gli accertamenti praticati sull’esemplare. La tartaruga è stabile, i primi esami radiologici confermano che la tartaruga ha ingerito un grosso amo da pesca che si è fermato nel tratto iniziale dell’ esofago. Questo dovrebbe essere asportato con un’operazione chirurgica all’inizio della prossima settimana, tra lunedì e martedì. lo stesso ufficio stampa provvederà a comunicarci le informazioni sull’esito del prossimo intervento chirurgico.

Giulio La Francesca