La sede espositiva di arte contemporanea del Loggiato di San Bartolomeo a Palermo, attualmente ospita BIAS 2020, International Biennial Sacred Contemporary Art of Humanity Religions, firmato da Fondazione Donà Dalle rose e Wish-World International Sicilian heritage. Un’esposizione transnazionale di arte contemporanea sacra che vuole contribuire a trasformare l’arte contemporanea in uno strumento di indagine, denuncia, conoscenza, per annientare l’azione cancerogena del pregiudizio, nato più per finalità politico-economiche che per altre motivazioni, spiega il presidente Chiara Modica Donà dalle Rose, BIAS 2020.

In loco, incontriamo GABRIELLA LUPINACCI, una delle artiste selezionate per questa edizione di successo con tappe in tutto il mondo che prima di spiegarci le sue opere, ci accoglie in qualità di architetto – che per molti anni ha lavorato per la Soprintendenza di Palermo e per il Turismo in Sicilia – accompagnandoci e raccontandoci l’architettura dei luoghi espositivi, la storia del Loggiato che abbraccia vari secoli e la bellezza della facciata sul mare del Foro Italico. Una costruzione risalente al 1608 e che nel 1700 accoglieva un grande ospedale. L’edificio, conserva del barocco di quei tempi, soltanto un doppio ordine di arcate in pietra intagliata. Il primo, composto da sette archi a tutto sesto, scanditi da lesene decorative e il secondo ordine da altrettanti archi dal profilo sinuoso. A coronamento, un’elegante balaustra traforata d’attico. Il complesso architettonico, recuperato e ricostruito nelle parti mancanti, crollate durante la seconda guerra mondiale, ha subìto tanti restauri e ancora oggi necessita di interventi che anche i cittadini ed i privati possono sostenere con le loro donazioni. Il loggiato è sede della fondazione Sant’Elia ed ospita mostre ed eventi solo di grande spessore culturale.

La mostra BIAS Comprende oltre 200 opere, realizzate da 100 artisti selezionati in tutto il mondo attraverso un bando internazionale ed un tema aperto a tutte le religioni e le teorie scientifiche e filosofiche. “The time of the game, the game of the time” è il tema cardine di quest’anno, trattato con molteplici linguaggi artistici contemporanei: installazioni, sculture, dipinti, fotografie, performance.

Nel padiglione scientifico, Gabriella Lupinacci ci racconta “Asphyxia” (è solo una delle sue tre opere in esposizione). Si tratta di una tela realizzata con tecnica mista: colori, magma, terre, pigmenti e materiali plastici. L’opera cattura subito l’attenzione di grandi e piccoli visitatori. Parla di inquinamento, di un gioco attuale e pericoloso.

Qual è il messaggio di questa sua creazione artistica? Abbiamo chiesto all’artista. La terra è in pericolo, rischia di essere soffocata dalla plastica, viviamo in emergenza in un pianeta malato, in uno stato di surriscaldamento e di invasione di materiali tossici. Miliardi di tonnellate di rifiuti pericolosi hanno invaso la terra, inquinandola, uccidendo, entrando prepotentemente nella nostra catena alimentare. Asphyxia, sottolinea l’artista,è denuncia di un’emergenza mondiale per iniziare a classificare la plastica come rifiuto invasivo e dannoso per l’umanità, non biodegradabile.

Che cosa intende per emergenza mondiale, cosa si può fare nel concreto per contenerla o evitarla? Emergenza significa eliminare in fretta senza retorica e tentennamenti, i pesticidi dai campi agroalimentari, le scie chimiche provocate dagli apparecchi che sorvolano nei cieli, investire nella ricerca e dare spazio a materiali più moderni adatti alla contemporaneità, riciclabili, biodegradabili e comunque non pericolosi per l’ambiente. Promuovere la sostenibilità ambientale, dare spazio agli studi ecologici, cambiare la gestione dei rifiuti, incentivare l’innovazione su clima e futuro, turismo e inquinamento, plastic free, salvare il pianeta, convertirsi al bene comune.

In questi giorni anche il Papa, ha parlato di conversione all’ecologia, come si concilia la religione con l’ambiente?  Il Papa, da buon padre ci ha spiegato che le due cose vanno a braccetto perché l’uomo vive in relazione con la natura, non è il padrone del creato, ma l’amministratore passeggero. Il suo compito è tutelare la casa comune, rispettare l’ambiente, vivere in armonia nella giustizia, nella pace e nella fraternità. Quando l’uomo guarda solo i suoi interessi economici e maltratta la natura, allora l’armonia finisce e si verificano gravi ingiustizie, sofferenze, malattie e morte. Lui aggiunge che la cupidigia, l’egoismo e perfino l’indifferenza portano alla distruzione del creato e della specie umana, a sfruttare la miseria, abusare del lavoro delle donne e dei bambini. Per risanare il rapporto col creato, è necessario risanare il cuore dell’uomo e le relazioni tra esseri umani. Conversione ecologica, è trovare nuove strade e ritrovare un rapporto d’amore con la nostra terra.

Nella sua opera si notano tanti piccoli tipi di rifiuti plastici: giocattolini, tappi, reti, che simbologia hanno? Sono gli oggetti pericolosi del nostro tempo, fanno parte della vita comune. Sono sotto lo sguardo indifferente di milioni di persone: pericolosissimi per uomini, animali e tutto il pianeta. Mi riferisco ai micro giocattoli per bambini che si compongono di minuscole parti, ai pezzi di stoviglie di plastica: tappi, bicchieri, posate e pezzi di contenitori in polistirolo e purtroppo anche i nuovi inquinanti ai tempi del coronavirus, migliaia di guanti e mascherine usate e poi gettati in strada, in spiaggia, direttamente a mare, un vero crimine. Le immagini sul web denunciano la morte di uccelli che muoiono dopo giorni di atroci sofferenze, impigliati nelle mascherine, pesci soffocati da guanti, sacchi e microplastiche. Mari e oceani, città, boschi e foreste devastati dalla scelleratezza umana, il destino tragico dell’Amazzonia, sfigurata nella sua bellezza ambientale, dalla deforestazione, dai poteri economici. L’uccisione della cultura di un popolo che ha sempre vissuto in simbiosi con la natura circostante e che adesso subisce uno sradicamento violento e un dolore senza fine e al tempo stesso il danneggiamento dell’intero pianeta, perché la foresta condiziona e regola il clima della terra. Asphyxia è il destino dell’uomo se non si trova subito un equilibrio tra equità sociale, sviluppo economico e protezione degli ecosistemi.

Quindi l’Arte secondo lei può essere denuncia e stimolo per riflessioni più profonde ed interventi sui problemi del mondo? E’ per questo motivo che gli Artisti si dice siano creativi insoddisfatti di questa contemporaneità? Mi sembra tutto veritiero e plausibile, perché l’arte tante volte può arrivare ad aprire dei varchi nel cuore, là dove mille ragionamenti non arrivano. Gli artisti danno sfogo alle loro idee, aspirazioni, ambizioni, ma anche frustrazioni, dolore, sofferenze. Cercano di cambiare il sistema, lottano per non uniformarsi alla rassegnazione, creano qualcosa di nuovo e di bello per dare stimoli a se stessi e a chi osserva verso un profondo cambiamento in progress, ma naturalmente il messaggio dell’arte non può arrivare a tutti e le aspettative vengono disattese, anche se i contenuti sono profondi.

E allora cosa vuole consigliare a chi ha iniziato da poco il percorso dell’arte, cimentandosi nelle sue prime creazioni?  Mi sento di dire di non avere aspettative, di non lasciarsi adulare da falsi luminari del mercato dell’arte, di studiare e sperimentare moltissimo, di essere sempre più originali e curiosi, di essere a qualunque costo se stessi e mai la brutta copia di altri.

In questi tempi ci sono stati tagli significativi per la cultura, come si fa ad andare avanti? Sicuramente non è facile, la cultura per l’Italia è tutto: è il motore che muove l’unico futuro radioso. Chi viene in Italia è attratto dalla bellezza dei Beni culturali, monumentale e paesaggistici. Gli artisti a dispetto di molti non si arrendono, imparano a fare i salti mortali, ma prima o poi con il loro esempio, dedizione, amore e motivazione, riusciranno a scuotere il buon senso e l’anima del paese. L’economia ed il benessere fonderanno le radici sul tesoro dell’arte e della bellezza di un’intera Nazione con i suoi artisti. Tutti gli ostacoli saranno rimossi e il buon  governo opererà con “Arte per l’arte”.

Con questo bell’auspicio, salutiamo Gabriella Lupinacci e ricordiamo che la Biennale internazionale è già arrivata in questa edizione alla XIII tappa e continuerà a girare il mondo.

La mostra al Loggiato di San Bartolomeo si concluderà il 12 settembre.

Fine mostra 12 settembre 2020

Visitabile dal martedì alla domenica presso il Loggiato di San Bartolomeo

via Vittorio Emanuele 25 – Palermo

Orario mattutino:
dalle 9:00 alle 13:00
(ultimo ingresso ore 12:30)

Orario pomeridiano:
dalle 16:00 alle 20:00
(ultimo ingresso ore 19:30)

Lunedì chiuso
Costo mostra: 3,00 euro