Palazzo Belmonte Riso, riparte seguendo tutte le norme sanitarie del momento, ed ospita, nel suo anfiteatro dentro le vecchie mura della città di Palermo, una ricca carrellata di eventi al suo pubblico desideroso di ritornare a godere di spettacolo, cultura e bellezza. Ieri sera è stata la volta di Angelo Sicilia e i suoi pupi antimafia, con una presentazione singolare e ben riuscita del racconto della storia di Lea Garofalo, una giovane donna che con coraggio decise di non tacere e di consegnare alla legge ciò che sapeva dei misfatti della sua famiglia d’origine e del suo compagno affiliati della ndrangheta. Lea, era una giovanissima ragazza, desiderosa di affetto, attenzioni e carica d’amore per la vita, cresciuta in un’ambiente malavitoso, sente per indole il bisogno di ribellarsi a tutto ciò, che nulla ha a che fare con la giustizia ed il bene che lei sentiva come forte, da difendere. Sembra facile uscire da alcuni circuiti malavitosi, ma non lo è affatto, solo chi sente forte il senso della giustizia ed è pronto a sacrificare la propria vita può farlo, chi sente un “Dio interiore” che si chiama anche coscienza etica, che ti dice di obbedire all’unica legge universale che si conosca, il bene, l’onestà. Angelo Sicilia , non ha bisogno di molte presentazioni, il suo impegno sociale e civile è ormai noto da anni al suo pubblico attento, che lo segue con interesse. Il puparo dell’antimafia, ha avuto l’idea di “usare” l’arte del racconto dentro una scatola- palcoscenico per raccontare temi difficilii in modo semplice, rivolgendosi prima di tutto ai bambini e ai ragazzi. Da anni gira col suo teatro ambulante, insieme alla sua forte squadra, all’interno delle scuole, nei teatri, per parlare degli eroi dei nostri giorni, che poi come dice lo stesso Sicilia, non sono eroi ma uomini che hanno sentito una vocazione al bene e hanno tradotto con i fatti , con le azioni gli ideali del bene della collettività, facendo infondo solo il proprio dovere. Falcone, Borsellino, Pino Puglisi ed altri i personaggi di cui Sicilia ha raccontato, emozionando sempre il pubblico fatto di bimbi e adulti con una ricerca accurata di cosa raccontare nel modo più semplice, ma al contempo incisivo. La bellezza più significativa di Angelo è la semplicità, che badiamo bene è frutto di un lavoro lunghissimo di ricerca, limature, si ci arriva con uno studio attentissimo ai particolari. In questo spettacolo entra in scena una novità assoluta per gli spettacoli a cui siamo abituati di Angelo, una donna cantastorie, l’unica cantastorie calabrese , l’elegante e dolce Francesca Prestia, entra in scena, racconta ed insieme canta, con delicatezza, profondità espressiva, dando un valore aggiunto alla storia in cui la protagonista è una donna, Lea.

Lea Garofalo è la “donna” che rappresenta una grande fetta di donne che hanno detto forte e chiaro “no, non ci stò” alle logiche del male. I cattivi continuano ad uccidere, ma noi il bene, siamo sempre di più, con questo monito ripetuto più volte in un brano conclusivo della serata cantato da Francesca Prestia, che speriamo di sentire ancora tante altre volte, e che possa diventare un inno alla vita. Il pubblico entusiasta ha suggellato l’evento con applausi sentiti. Ancora una volta ringraziamo Angelo Sicilia per il suo impegno nella diffusione di cultura antimafia, per la bravura con cui ricerca parole, immagini e musiche per arrivare al cuore di chi ascolta e vive i suoi spettacoli, dove davvero nulla viene lasciato al caso, lo spettacolo scritto a quattro mani dai nostri due artisti, merita di essere ancora visto , speriamo di vederli ancora nelle piazze, perchè l’antimafia si fa anche cosi diffondendo la conoscenza delle storie.