Il 9 settembre ricorrevano i 150 anni dalla nascita di Gandolfo Pucci di Benisichi.

Vogliamo ricordarlo come modello di coraggio, sacrificio, lavoro, onestà e affetto per la sua famiglia e per la comunità delle Madonie.

Ebbe un’adolescenza difficile, piena di sfide dovute alla prematura morte del padre Giulio, da cui derivarono notevoli difficoltà per sua madre, Teresa Calascibetta, e per i suoi fratelli e sorelle, alle cui necessità egli si trovò quindi molto presto costretto a provvedere.

Nonostante ciò riuscì a portare dovunque in alto il nome della sua famiglia e di Petralia Sottana grazie al suo ingegno, alla sua tenacia, all’amore verso la propria terra ed i suoi abitanti.

Nel 1905, all’età di trentacinque anni, con alcuni suoi parenti, fondò il “Molino e Pastificio Pucci e Calascibetta”, e lo diresse ininterrottamente fino alla sua morte, avvenuta nel dicembre 1954, rendendolo un marchio di eccellenza ed un vero e proprio simbolo per le Madonie e per la Sicilia intera.

Per la collocazione dello stabilimento industriale scelse un luogo, ai piedi dell’abitato di Petralia Sottana, che consentiva di sfruttarne al meglio le proprietà naturali e geologiche e nel quale riuscì poi a concentrare gran parte della produzione granaria del territorio, così utilizzandone al meglio le risorse in modo razionale ed innovativo.

Alla gestione ed allo sviluppo del “Molino e Pastificio Pucci e Calascibetta”, Gandolfo Pucci ha profuso ininterrottamente, per tutta la sua esistenza,  infaticabile sacrificio ed esemplare dedizione; in epoche difficili (che hanno racchiuso anche due guerre mondiali), ha offerto alla popolazione madonita molti posti di lavoro ed occupazione qualificata; ha fatto conoscere in tutta Italia ed in Europa la qualità eccellente dei grani che nei secoli hanno caratterizzato la produzione delle terre di Sicilia.

È stato un uomo aperto verso il prossimo e immensamente generoso verso i più poveri ed indigenti. Nella sua famiglia è stato marito, padre e nonno premuroso e pieno di amore verso la moglie Rosina Failla, verso le figlie Eugenia, Teresa ed Aura – alle quali non ha mai fatto mancare ogni tipo di sostegno morale e materiale – e verso i nipoti, cui ha accompagnato la crescita con grande affetto.  Anche le nuove generazioni di bis e tris nipoti, che non hanno avuto la fortuna di conoscerlo di persona, ne hanno però intensamente percepito, con ammirazione ed affetto, i valori che ha tramandato.

Riteniamo allora che l’ingegno imprenditoriale, la dedizione sul lavoro, la determinazione tenace, lo spirito di sacrificio, l’attaccamento alla sua terra, che hanno accompagnato l’esistenza di Gandolfo Pucci di Benisichi meritino dunque di essere fortemente ricordati, anche in tempi assai diversi quali gli attuali, come solido modello di ispirazione per la rinascita di questa terra e per l’impegno per migliorarne le condizioni di vita e di lavoro.


Per ricordarlo, è stata celebrata una messa presso la Cappella del Pastificio, da lui eretta nel 1945.

I NIPOTI:  LEONARDO AGUECI – VICENTE FLORES MILITELLO