Antonio Catalano, presidente e socio di maggioranza della società Piano Battaglia srl che gestisce gli impianti di risalita di Piano Battaglia, ha “gettato la spugna”,per dirla con un termine sportivo.Ricorrendo al Tar vuole rinunciare alla gestione degli impianti( che avrebbe dovuto gestire per contratto per 29 anni).Decisione già notificata ,attraverso i suoi legali, alla Città Metropolitana che proprio nei giorni scorsi aveva convocato un tavolo tecnico per affrontare in tempo di una imminente stagione invernale che adesso rischia di saltare.Tanti i motivi che hanno indotto Catalano a lasciare:troppe spese da improntare nell’immediato, la manuntenzione delle piste, oggetto di scontro con la Città Metropolitana, la pessima viabilità e tanto altro ancora.

Amareggiato il Presidente del Parco delle Madonie, Angelo Merlino:”Ho letto stamani il pezzo dove si evince che la società di gestione vuole rescindere dal contratto che gli è stato affidato. E’ una scelta di natura imprenditoriale che non sto qui a sindacare. Certo è che una scelta del genere, prima di apprenderla dagli organi di stampa sarebbe stato più corretto averla in anteprima dallo stesso Ing. Catalano, per una questione di galateo istituzionale. Fin dal mio insediamento ho avuto sempre un focus puntato sulla situazione di Piano Battaglia , mi permetto di ricordare, l’impianto di risalita è l’attrazione principale ma non va dimenticato che il mancato funzionamento dello stesso, genera a cascata una ricaduta su tutto l’indotto che gravita attorno a quella zona ed al territorio del parco. Come Ente Parco l’8 settembre scorso, abbiamo riunito attorno ad un tavolo tutti gli operatori economici che hanno interesse su Piano Battaglia, proprio per capire come poter trovare una forma di risoluzione alle problematiche presenti. A questo punto però non ci resta che prendere atto di questa decisione e lavorare per trovare una soluzione transitoria per l’imminente stagione invernale e nel frattempo lavorare parallelamente per definire una soluzione di stabilità per le sorti di Piano Battaglia. Da parte mia come Parco delle Madonie ma posso assicurare anche da altri soggetti istituzionali vi è la massima disponibilità a perseguire tutte le strade possibili per giungere a questo obbiettivo.”

“Ormai solo un miracoloso cambio di atteggiamento e l’autorevole intervento del Governo Regionale e dell’ARS da noi sollecitato,afferma Franco Scancarello per Uniti per le Madonie, purtroppo potranno evitare in extremis, che i verifichi anche quest’anno, un nuovo fermo degli impianti di risalita. Ci aspettiamo adesso una reazione ed una presa di posizione forte e decisa dei Consigli Comunali, degli operatori turistici, commerciali ed imprenditoriali e del Presidente del Parco delle Madonie e assumano iniziative concrete e visibili per costringere tutti ad affrontare le problematiche sollevate dalle nostre associazioni , che in ogni caso continueranno la loro azione a difesa e tutela dei diritti dei cittadini che rappresentiamo”.”

-Quindi si prospetta per il secondo inverno di fila ancora la chiusura degli impianti di risalita con tutte le ricadute negative per l’economia turistica madonita,già martoriata quest’anno(anche) dal covid.