Cyclists compete during the second stage of the Giro d'Italia, Tour of Italy cycling race from Albenga to Genoa, Italy, Sunday, May 10, 2015. Elia Viviani timed his sprint to perfection to win the second stage of the Giro d'Italia Sunday, while Michael Matthews moved into the overall lead on a day dominated by crashes. (Claudio Peri/ANSA via AP)

Verso una nuova normalità: come la pandemia ha cambiato le esigenze di mobilità dei siciliani tra nuove paure, necessità e abitudini. La seconda edizione dell’Osservatorio Mobilità e Sicurezza realizzato da Continental, cerca di rispondere a queste temi tracciando una fotografia del vissuto, delle percezioni e delle aspettative degli utenti della strada oggi e nel prossimo futuro. Per offrire uno spaccato completo dell’Italia, regione per regione, di come la pandemia ha cambiato le persone e come l’industry automotive sta reagendo al cambiamento, Continental si è affidato ai due importanti istituti di ricerca Euromedia Research e Ernst & Young.
Come si muovono i siciliani in epoca Covid
In questo momento di ricerca di una nuova normalità e di convivenza con il Covid-19, l’automobile è ritenuta dal 71,2% dei siciliani il mezzo più sicuro con cui muoversi, ed è percepita oggi come sinonimo di prudenza responsabilità. Un dato rilevante, spiegabile soprattutto dai sentimenti negativi di ansia (29,3%) e di paura (20%) che accompagnano gli abitanti dell’isola e che sono il motivo principale dei loro cambiamenti di abitudini.
Il 36,1% degli intervistati dichiarano di spostarsi in modo differente rispetto al periodo pre Covid-19, di questi il 54,1% per timore di prendere i mezzi pubblici o per una più generica paura di uscire di casa 12,2%.
Da sottolineare anche una riduzione drastica degli spostamenti (25,7%) e del conseguente bisogno di mobilità soprattutto a causa della perdita del lavoro o della cassa integrazione (14,9%).
La domanda sorge spontanea: queste nuove abitudini sono destinate a perdurare nel tempo? In linea con i risultati ottenuto a livello nazionale, anche i siciliani non prevedono di tornare alle abitudini pre-covid a breve. L’83,8% manterrà le nuove abitudini “sicure” di spostamento anche in autunno e in inverno, il 70,3% anche quando sarà finita la pandemia e arriverà il vaccino.


La centralità dell’automobile
Dal cambio delle abitudini e dalle intenzioni di comportamento futuro emerge una mobilità che ha ancora, al centro, l’automobile come il principale e pre-scelto mezzo di trasporto. Un mezzo che gli intervistati desiderano sostenibile sia dal punto di vista economico che da quello ambientale e in grado di garantire spostamenti sicuri, efficienti e puliti.
Ma i siciliani sono orientati ad acquistare un nuovo veicolo e a cambiare quello attuale? Il 74,1% dice di no, o per motivi economici (il 42,1% del sub campione) o perché ritiene ancora affidabile il proprio mezzo (21,1%) o ancora per la mancanza di incentivi adeguati (8,6%).
Lo scenario cambia radicalmente davanti all’ipotesi di poter usufruire di incentivi per l’acquisto di nuovi autoveicoli ecologici: in presenza di aiuti da parte dello Stato o delle Regioni, oltre la metà dell’isola (70,7%) si dichiara propenso ad utilizzarli e cambiare la propria auto. Il 28,3% sceglierebbe un autoveicolo elettrico, il 18,9% ad alimentazione ibrido benzina, il 16,9% un’auto ad alimentazione ibrido plug-in e il 15,1% un mezzo a benzina.
La trasformazione delle città
In previsione di un ritorno alla completa “normalità”, si avverte la necessità di ripensare la struttura, le viabilità e le infrastrutture delle città. Ben il 71,2% dei siciliani infatti desidera una mobilità fatta di sostenibilità vera che rispetti l’ambiente e che veda come protagonisti autoveicoli sicuri ed ecologicamente “puliti”, e non una mobilità fatta di monopattini elettrici, mono-ruota o biciclette (20%).
Consultati sulle misure utili per mantenere le città decongestionate dal traffico e più vivibili da un punto di vista di qualità dell’aria, il 49,3% degli intervistati suggerisce il potenziamento dello smartworking e dei servizi di prossimità, il 36,6% un maggior sostegno al trasporto pubblico, il 32,2% consiglia di puntare sull’elettrificazione dei veicoli infine il 25,9% punta sulla pianificazione degli orari di ingresso nel lavoro, nelle scuole.
Questo desiderio di trasformazione però si scontra con la percezione della maggioranza delle persone (64,9%) che crede che il proprio Comune non sia ancora pronto ad accogliere questi cambiamenti di tipo sociale e strutturale.
Sostenibilità e ambiente
I blocchi della mobilità e delle attività produttive che hanno caratterizzato il lockdown hanno inciso positivamente sull’ambiente e, di pari passo, sembrava essere aumentata la consapevolezza e la sensibilità degli italiani rispetto al tema “ecosostenibilità”. Tuttavia, finita la fase emergenziale, questo trend sembra diminuire: più della metà degli intervistati (50,2%) dichiara infatti di prestare attenzione alle tematiche green come prima dell’emergenza sanitaria, se non in maniera inferiore.
Sicurezza stradale
Il 72,7% si sente sicuro delle proprie capacità alla guida del proprio mezzo di trasporto.
Da cosa dipende la sicurezza stradale secondo i cittadini dell’isola? L’elemento più importante viene ricondotto alla figura del guidatore (37,6%). Seguono poi i freni (15,1%), le cinture (12,7%), la segnaletica stradale e i semafori (10,2%) e gli pneumatici (4,9%).
In questo contesto rispettare il codice della strada significa compiere un atto di responsabilità verso sé stessi e gli altri utenti della strada (64,4%), adottare un comportamento che tutela dal rischio di incidenti (19,5%) ed evita di incorrere in sanzioni (7,8%), mentre per il 2,9% è un limite che impedisce loro di godere appieno delle prestazioni del proprio veicolo.