Qualche volta per raccontare si inizia dalla fine di qualcosa per poterne assaporare meglio il senso.
Girando per Cefalu’ tra le sue meraviglie, ti fermi presso il teatro Salvatore Cicero, che è stato un virtuoso violinista cefaludese, questo teatro è definito per la sua singolare storia “il teatro della gente”, al suo interno, sono state girate alcune scene del film “Nuovo cinema paradiso”scritto e diretto dal bagherese Giuseppe Tornatore, un singolare particolare che è importante ricordare ogni tanto perchè lo ha reso ancora più pregiato come luogo.
Ed è proprio pensando alle ultime scene del film, che vogliamo raccontarvi la sua storia, una storia che ha permesso al film di vincere un importante premio nel 1990.
Il film è noto per la sua storia, dolce -amaro, impastato di vita vera nello stesso tempo, nonchè per la sua splendida colonna sonora composta da Ennio Morricone., che è un inno alla delicatezza dei sentimenti e alla bellezza straordinaria della vita che si apre come ventaglio con tutte le sue incredibili sfaccettature.
Il film che è insieme commedia e melodramma, è un canto d’amore qualcuno ha scritto per il cinema nostalgico.
Nella storia il cinema, descritto nel film và a fuoco in un paesiano siciliano Giancaldo, portando grande delusione e sconforto non solo in chi lo gestiva, ma anche nella gente del paese che lo frequentava, essendo un luogo di ritrovo e svago, cos’era il cinema? Un posto dove la gente si ritrovava per sognare, fantasticare, innamorarsi, scoprire e vivere nuove emozioni, una culla dei sogni sia per i grandi che per i piccini, dentro e dietro una pellicola c’è tutto un mondo che noi sconosciamo è che è davvero carico di mistero, magia, quella magia che attrae il piccolo Totò il protagonista del film che si innamora piccino di questo mondo grazie alla presenza di Alfredo che gestisce il cinema del paese.
Tra i due , nonostante una notevole differenza d’età si instaurerà una bella amicizia fatta di tenerezza, sguardi di complicità, Alfredo non ha figli e vede in Totò il figlio, mai avuto, Totò non ha un papà e vede a modo suo in alfredo una figura di riferimento , tra i due il legame non si spezzerà mai, vivranno nella sintonia dei pensieri ed affetto, nonostante la lontananza. Alfredo incoraggerà Totò ad andare via dal paesino, studiare e crescere come persona non lascindosi “fottere dalla nostalgia”della terra natia, sentimento che proviamo in tanti quando siamo lontani dalla nostra terra.
Alfredo e Totò incarnano non solo l’esempio della tenerezza dell’amizia pura, che può esistere a qualunque età, ma l’amore per quello in cui credevano, la magia del cinema, la gioia di dare vita alle immagini e fare gioire la gente, farla sorridere, commuovere, il cinema ha da sempre avuto questo importante compito, come lo è il teatro.
Rivedere Nuovo cinema paradiso in questi giorni difficili per il mondo dello spettacolo, del cinema è un monito a riflettere sull’importante ruolo che questo mondo ha nella vita sociale di tutti noi, è che in questo momento è in una condizione di stallo, molti imprenditori hanno dovuto chiudere e molti dipendenti sono a casa .
C’è una scena forte del film in cui il cinema dopo l’incendio appare distrutto , è un immagine raccapricciante che fa pensare alle nefaste conseguenze di questa tremenda pandemia che sta mettendo in ginocchio molti comparti dello spettacolo, della ristorazione etc, il nostro pensiero và anche a loro a chi vive d’arte e che con il loro lavoro ci regalano momenti di serenità , svago, riflessione.
il personaggio di Alfredo è ispirato al fotografo bagherese Mimmo Pintacuda, Tornatore amava la fotografia di Pintacuda , la sua fotografia, era un esercizio di osservazione della realtà senza alcuna manipolazione, le foto erano vere e la realtà veniva mostrata attraverso una sensibilità che sfuggiva all’uomo comune, questo suo modo di guardare le cose influenzò molto Tornatore, e le immagini scelte lo dimostrano.
Il film di Tornatore è incredibilmente umano, l’occhiolino d’intesa tra il piccolo Totò e Alfredo è di una delicatezza incredibile, le scene d’affetto tra loro, i paesaggi che si vedono in pellicola, per non parlare della carrellata di spezzoni di film noti che hanno fatto la storia e compagnia a generazioni di persone, è un’omaggio al cinema e alla potenza espressiva che in essa è contenuta.
Dunque quando andrete a visitare Cefalù non dimenticatevi di andare a vedere questo meraviglioso teatro, dove si tengono prestigiosi concerti e dove si respira la magia che Nuovo cinema paradiso è riuscito a trasmetterci.
Che sia un’auspicio di ripartenza per tutti, dalle macerie si esce, di solito si esce più forti, come si dice nel film in una frase che è stata ripresa da un brano dei Dream Theater “ora che sono cieco vedo di più”. Qualche volta quando perdiamo alcune cose importanti reimpariamo ad apprezzarle.

Sabrina Miriana