Appassionato della preistoria dell’Isola, Antonio Collisani raccolse, nella sua collezione, diversi interessanti #vasipreistorici provenienti da varie parti dell’Isola e ascrivibili alle diverse culture che si svilupparono in #Sicilia dal Neolitico all’Età del Bronzo. Tra essi spicca il #boccale a decorazione incisa, databile tra il XX e il XVIII secolo a.C., che per forma e decorazione si inserisce nello Stile del #BicchiereCampaniforme. Si tratta di un vaso(esposto nel museo di Petralia Sottana, a lui dedicato) con corpo globulare schiacciato, alto e largo collo cilindrico e piccola ansa, proveniente forse dalla zona di Sciacca. La decorazione, ottenuta con serie di puntini impressi riempiti di pasta bianca, è a fasci di linee verticali sul corpo, a fasce delimitate da linee orizzontali e riempite con serie di rombi sul collo. La #CulturadelBicchiereCampaniforme, assai diffusa nella Sicilia occidentale tra la fine del III e i primi secoli del II millennio a.C., nacque probabilmente nella penisola iberica e da lì si diffuse in molte zone d’Europa e dell’Africa settentrionale, dando vita a un fenomeno la cui portata storico-culturale è ancora fortemente problematica. Il vaso tipico di questa cultura è un bicchiere a forma di campana rovesciata connesso, forse, con l’uso di particolari bevande fermentate simili alla #birra.Probabilmente la diffusione di questo tipo di manufatti ebbe anche uno specifico valore sociale, legandosi alla presenza in vari luoghi di èlites in competizione tra loro per il controllo delle risorse, soprattutto quelle minerarie. Un elemento simbolico, quindi, che rappresentava uno status particolare e che probabilmente veniva utilizzato tra individui di rango elevato. In ogni caso l’arrivo del bicchiere è legato a una serie di novità antropologiche e culturali in una società in via di cambiamento: si andava infatti progressivamente passando dalle comunità neolitiche di tipo agro-pastorale alla più articolata società dell’Età dei metalli.