Continua il presidio del comitato promotore della legge per la nascita delle Zone Franche Montane e dei 132 sindaci dei comuni siciliani interessati. Il camper fermo allo svincolo di Irosa è ormai un punto di incontro di politici e giornalisti. Esattamente un anno fa la legge veniva approvata all’unanimità all’Ars, e a causa dell’assenza delle norme attuative previste dal nostro statuto speciale la legge è finita in Parlamento a Roma dove si aspetta che venga ratificata.
«Teniamo a precisare che un anno fa l’ARS ha chiesto la ratifica ai due rami del Parlamento della Legge che dispone l’istituzione delle ZFM in Sicilia, per la mancanza di norme di attuazione in materia finanziaria. – dice Vincenzo Lapunzina (foto), coordinatore del comitato regionale pro ZFM in sicilia – Norme che si attendono dal 1946 e che darebbero un’adeguata copertura finanziaria. Quello che auspichiamo è il pieno appoggio al comitato del governo regionale, in primis dell’assessore Armao, il quale farebbe bene ad ammettere che le cose stanno come diciamo noi».


«Il Parlamento più antico d’Europa ha indicato, – aggiunge Lapunzina- per la fase di start up, dove risiedono gli oneri di attuazione della legge approvata, “mediante corrispondente riduzione del Fondo per gli investimenti strutturali di politica economica”, per trecento milioni di euro l’anno. Le Camere facciano la loro parte e i politici siciliani, a qualsiasi livello istituzionale, la loro. Il fuoco amico danneggerebbe un percorso virtuoso che darà la possibilità agli operatori economici resilienti nelle montagne dell’isola di guardare al futuro con fiducia».