Il presidio allo svincolo di Irosa per i 133 comuni montani della Sicilia e per il comitato promotore della legge che istituirebbe le Zone Franche Montane continua e giunge oggi al 32esimo giorno. I sindaci e gli amministratori delle zone alte di Sicilia hanno avviato questa protesta nella speranza che il parlamento ascolti il loro grido disperato e sblocchi l’iter avviato dall’Ars. Una legge di sviluppo per quelle zone marginali, che, tanti giovani senza prospettive per il loro futuro hanno visto fuggire via lontano, uno spopolamento inesorabile che automaticamente porta ad un impoverimento per l’economia e per i servizi che diminuiscono al diminuire della popolazione. Oggi al presidio c’è il sindaco di Palazzo Adriano Nicolò Granà e l’assessore al turismo Totò Spada.
«Quello che chiediamo che venga rispettato – dice il sindaco di Palazzo Adriano Nicolò Granà – è il nostro diritto alla permanenza in questi comuni montani. Da queste che sono le aree interne di Sicilia si va via, chiudono le scuole, le banche, gli uffici postali anche i servizi sanitari minimi non sono garantiti. Gli abitanti hanno perso il diritto alla permanenza, servono strade, infrastrutture e aiuti concreti, l’istituzione delle ZFM aiuterebbe a frenare l’abbandono dei nostri Borghi e, speriamo, a farne rifiorire l’economia».
«Abbiamo avuto piena fiducia nelle istituzioni, – dicono dal comitato – tuttavia, nei prossimi giorni non esiteremo ad alzare il livello della mobilitazione. Sono trascorsi trentuno giorni dall’avvio del presidio e abbiamo la sensazione che buona parte dei deputati parlamentari eletti in Sicilia non ha ben compreso che gli abitanti delle nostre montagne sono allo stremo e senza speranza».
foto: L’assessore al turismo e il sindaco di Palazzo Adriano Nicolò Granà e Totò Spada, e accanto Antonio Polito del CCN di Petralia Sottana