Classificato dall’Associazione Nazionale dei Borghi Autentici,  il borgo caccamese è  uno dei più belli e caratteristici d’Italia.

 In Provincia di Palermo,  Caccamo,  sorge all’altezza di 502 metri dal mare; adagiato sulle pendici del monte San Calogero,  si sporge sull’ampia valle del fiume San Leonardo, dove risalgono le prime sue origini , quando i cartaginesi, nel 480 a.c.  si rifugiarono dopo la disfatta di Himera per mano del tiranno Siracusano Gelone.

Per la presenza di alcuni casali, sono state rinvenute tracce arabo-saracene ; e  nell’800 d.C. si rinvengono anche tracce Bizantine in un insediamento urbano di nome Cucumo.  Le  notizie certe su Caccamo iniziano nel 1093 quando al conte Ruggero, insieme a Brucato, venne assegnata alla giurisdizione della chiesa di Agrigento. Nel 1094 la  Baronia di Caccamo fu assegnata a Goffredo de Sageyo.  Seguirono le signorie di Matteo Bonello, di Paolo Cicala, dei Vescovi palermitani, in primis con Berardo de Castaga, consigliere personale e amico fidato di Federico II, della potente famiglia Chiaramonte, dei Prades, Cabrera, Enriquez, Amato e De Spuches, fino al 1963 quando il castello fu acquisito dalla Regione Siciliana ed in atto è gestito dall’Amministrazione comunale.

Oltre al  poderoso e inespugnabile Castello, situato all’inizio del comune,   si possono visitare la Chiesa Madre e quella della SS. Annunziata, ricche di pregevoli opere d’arte.  La Chiesa di San Benedetto alla Badia,  gioiello di arte barocca, con il  prezioso pavimento maiolicato del XVIII secolo già attribuito al Sarzana   e recentemente a Giuseppe Gurrello;  la Chiesa di S. Maria degli Angeli, legata al  Convento dei Padri Domenicani è particolarmente significativa per la grande devozione perché  costruita  fra il 1487 e il 1492 dal domenicano caccamese Giovanni Liccio, poi beatificato nel 1753,e oggi luogo di cui  si conserva le venerate spoglie.